Ferdinando Nelli Feroci, presidente dell’Istituto affari internazionali ed ex commissario dell’Unione Europea, nonché attualmente ambasciatore, ha riflettuto sulla guerra tra Russia ed Ucraina sulle pagine del Messaggero, analizzando soprattutto le nuove posizioni di Zelensky e l’andamento della tanto attesa controffensiva, che come la maggior parte dei commentatori ritiene essere in una fase di stallo.



“La situazione sul terreno è bloccata”, avverte Nelli Feroci, “al di là delle aspettative sulla controffensiva di Kiev“, infatti, “ancora non ci siamo”, mentre dall’altro lato, “Putin non vuole mollare territori già occupati” e Zelensky sta cominciando a ridimensionare le sue aspettative. Recentemente, infatti, ha aperto all’ipotesi di lasciare la Crimea a Putin, chiedendo però che sia almeno smilitarizzata. “Un’apertura importante”, ritiene Nelli Feroci, ma anche “una presa d’atto realista” che per la prima volta apre ad una sorta di negoziato politico, sottolineando anche l’importanza di risparmiare vite umane “per precostituire una posizione negoziale in vista di una trattativa”.



Nelli Feroci: “Putin non accetterà che l’Ucraina entri nella Nato”

Zelensky, insomma, secondo Nelli Feroci ha capito che “difficilmente potrà riconquistare la Crimea“, ipotesi di cui “anche gli occidentali sono scettici”. L’Ucraina sarebbe, dunque, disposta a non tornare alla sua unità territoriale precedente al 2014, quando la Russia conquistò la Crimea, ma l’ambasciatore ritiene improbabile Putin si dimostri “disponibile a risolvere la questione con una smilitarizzazione del territorio”.

Ma non solo, perché oltre alle sfumature su come andranno gli eventuali negoziati, Nelli Feroci ritiene anche che Zelensky, nel mentre, abbia ridimensionato le sue aspettative sull’adesione alla Nato. “Prende atto”, spiega, “che non potrà esserci un’adesione a breve termine. Già ora i membri dell’Alleanza forniscono armi, know how, intelligence, addestramento” e l’ipotesi più probabile è che “si creerà una coalizione di Paesi volenterosi, non della Nato in quanto tale”. Similmente, secondo Nelli Feroci in futuro Putin sarà disposto, forse, solamente ad accettare che “Kiev entri nella UE“, ma la Nato la esclude categoricamente.