I controlli sul conto corrente si fanno più assidui. La Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate saranno impegnate in una vera e propria task force per contrastare l’evasione fiscale e inserire nel mirino i contribuenti più “furbi” e con maggior rischio di frode ai danni dello Stato.
Il costo dell’evasione e del riciclaggio del denaro in Italia è esorbitante. L’azione tra GdF e l’ente previdenziale sarà essenziale per individuare coloro che in questo periodo hanno omesso il versamento delle imposte.
Controlli sul conto corrente: al vaglio VEAR
Tra i controlli sul conto corrente verte VEAR (Vestizione Elenchi con dati Archivio Rapporti). Un programma informatico in grado di effettuare dei check incrociati di un conto bancario in grado di analizzare le entrate, le uscite e altri dati finanziari indispensabili.
Il software si basa sui dati contenuti nei suoi archivi e sulle somme in entrata e in uscita di un conto corrente bancario. Naturalmente i controlli coinvolgeranno qualunque tipologia di contribuente: dalle persone fisiche a quelle giuridiche.
Qualora nella lista dei “sospettati” fuoriuscissero società sportive dilettantistiche, enti associativi, società di capitali e di persone, che hanno omesso dei dati in dichiarazione (o se risultasse non congrue), allora verranno presi in considerazione anche coloro che hanno ricevuti aiuti Covid e sui crediti d’imposta.
Il fenomeno della sotto fatturazione
La sotto fatturazione è un fenomeno che reca danni finanziari all’erario. L’escamotage consiste nel fatturare una cifra inferiore rispetto a quella effettivamente incassata, così da poter pagare meno tasse in modo illecito.
L’occultamento volontario implica l’addebito di sanzioni ai danni di chi commette il reato. A regolare tale “punizione” è l’articolo 4 del Decreto Legislativo 74/2000 che prevede il reclutamento da uno fino a tre anni nel caso in cui l’evasione fiscale fosse oltre i 150.000€ e/o se l’ammontare non dichiarato sia più del 10% della somma reale da aver dovuto dichiarare.
I nuovi controlli potenziati ed effettuabili su ogni conto corrente non necessitano di alcuna autorizzazione. Ciò vuol dire che l’Agenzia delle Entrate può monitorare i conti a suo “piacimento” senza dover richiedere il permesso.