I controlli sul lavoro da parte dell’ispettorato predisposto, saranno minori se non assenti, per almeno un anno. Questa “regola” non sarà – naturalmente – estesa a qualsiasi impresa, ma soltanto al datore di lavoro che riuscirà ad aggiudicarsi l’attestato di premio come “datore più virtuoso e politicamente corretto“.



L’Ispettorato nazionale del lavoro, ha l’onere di accertarsi che le imprese gestiscano i rapporti con i dipendenti in modo sano e soprattutto regolare. Per premiere le aziende più serie, l’agenzia governativa ha pensato bene di stilare una classifica, una sorta di “white list“, che possa evitare i controlli – di almeno un anno – ai datori inclusi in essa.



Senza controlli sul lavoro per un anno: chi sono i fortunati?

Poter fare a meno dei controlli sul lavoro potrebbe essere un vantaggio per l’azienda più virtuosa, affinché non dispendi energie in accertamenti fiscali, con eventuali conseguenze sul suo operato ed anche in termini di brand. L’Ispettorato nazionale del lavoro, ha istituito una sua «lista di conformità Inl» in cui inserirà i datori di lavoro più scrupolosi.

La lista sarà online, dunque consultabile da chiunque ne abbia voglia. A prevederlo è l’articolo 29, commi 7–9, del decreto legge numero 19 del 2 marzo del 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale numero 52 del 2 marzo 2024 (entrata in vigore lo stesso giorno in cui è stata pubblicata).



Laddove servano i controlli (vedersi i risultati in Lombardia), l’ispettorato sarà sempre pronto ad eseguirli. Ma i datori di lavoro che rientrano nella lista delle aziende virtuose, potranno – almeno per un anno – esser certi di non essere sottoposti ad un controllo, a patto di dimostrare l’ottima gestione con i dipendenti (contratti, sicurezza sul luogo dell’attività, regolare versamento dei contributi, etc).

Naturalmente questo monitoraggio avrà nuovamente un effetto, laddove vengano effettuate delle segnalazioni a causa di eventuali inadempimenti da parte del datore di lavoro che era nella cosiddetta “white list”.