Dieci ore filate di diretta video su YouTube per presentare la nuova “Commissione Dubbio e Precauzione” ha visto subito lo scatenarsi delle proteste non solo su social e media per il nuovo “think thank” dei “No Green Pass”, ma dagli stessi organizzatori del convegno iniziale si grida alla censura prodotta – a quanto pare – dalla galassia Facebook.
Quello dell’Immacolata era il lancio, con diretta video streaming “fiume”, della Commissione Du.Pre assieme al giurista Ugo Mattei, ai filosofi Agamben e Cacciari e al massmediologo Carlo Freccero: su YouTube (alla pagina degli Studenti di Torino contro il Green Pass) è disponibile l’intero evento ed è andato in onda in diretta per tutte le 10 ore. Il problema è stato però sui social network con gli organizzatori degli “stati generali” contro il Green Pass che si sono scagliati sulle scelte prese da Facebook: alcune parti degli interventi sulla pagina FB “Generazioni Future” sono disponibili mentre la diretta integrale è stata “oscurata”. «Per non meglio precisate ragioni – scrivono gli stessi organi della commissione– l’algoritmo di Facebook ha deciso di rendere il convegno odierno “invisibile” ai suoi utenti. In una comunità politica, in cui larga parte dello spazio pubblico è occupato dagli scambi di opinioni sui social, tale censura è a dir poco allarmante. Ciò che questa vicenda mostra in modo lampante è il potere immenso di queste piattaforme e la loro capacità di influenzare l’esercizio di quei diritti che sono alla base delle società democratiche: uno su tutti, la libertà di espressione». Indignati per la presunta scelta di Facebook, viene anche proposta una “soluzione” dagli stessi organizzatori: «collettivizziamo FB. Internet dovrebbe essere considerato come un commons, uno spazio relazionale condiviso e comune. Facebook è diventato una parte fondamentale della nostra infrastruttura: dovremmo trattarlo come tale. Ed è irresponsabile consegnare a qualsiasi azienda o soggetto privato la responsabilità di stabilire le regole che disciplinano i discorsi per l’intera società».
LA COMMISSIONE DU.PRE: COS’È E CHI NE FA PARTE
Al di là delle accuse fatte da “Generazioni Future” e da diverse associazioni di No Green Pass, la polemica nazionale sulla nuova Commissione Du.Pre è già scattata: lo aveva preannunciato il filosofo Massimo Cacciari qualche giorno fa, un nuovo organismo “di controinformazione” per contrastare la vulgata ufficiale sulla pandemia Covid-19 nel nostro Paese. «Oggi regna un pensiero unico, che non ammette neanche l’esercizio del dubbio. Ha dell’incredibile, me ne rendo conto, ma ormai è un atteggiamento molto diffuso, che è stato assunto dalla gran parte dei media, delle tv e dei giornali», lamentava l’ex sindaco di Venezia intervistato a “La Verità”. La Commissione Dubbio e Precauzione nasce proprio con questo intento, «una commissione permanente con l’obiettivo di tutelare la libertà e i diritti umani, una riflessione per mezzo degli strumenti di dubbio e precauzione». Da Cacciari ad Agamben, da Mattei a Freccero, passando anche per l’ex vicequestore Nunzia Schilirò (sospesa perché contraria al Green Pass), la virologa dell’Ospedale Sacco di Milano Maria Rita Gismondo e anche lo psichiatra Alessandro Meluzzi.