Oggi, 25 gennaio, la Chiesa Cattolica celebra la Conversione di San Paolo Apostolo. L’evento è descritto con dovizia di particolari negli Atti degli Apostoli, e lo stesso San Paolo fa dei riferimenti sporadici all’accaduto nelle sue Lettere. San Paolo nasce a Tarso, tra il 5 e il 10 dopo Cristo, da famiglia ebrea della tribù di Beniamino. Tra gli ebrei è conosciuto come Saulo, mentre il suo nome romano è Paolo. Compie i suoi studi a Gerusalemme, sotto la guida di uno dei pensatori giudaici più influenti dell’epoca, Gamaliele. In città i cristiani sono guardati con sospetto, gli ebrei li considerano un gruppo che minaccia l’unità del mondo ebraico, e va pertanto eliminato. Imbevuto di questa dottrina, Paolo aspira a diventare uno dei più temibili persecutori dei cristiani. In gioventù assiste di persona al martirio di Santo Stefano, ma non avendo l’età necessaria per partecipare il suo compito è quello di custodire i mantelli dei lapidatori, ed è così che viene ritratto nei dipinti che raffigurano la prima parte della sua vita.



Conversione San Paolo Apostolo, la persecuzione contro i cristiani

Una volta diventato adulto San Paolo, diventa lui stesso persecutore di cristiani, acquisendo rapidamente fama per la sua spietatezza. La sua conversione, come è noto, avviene mentre si trova in viaggio verso Damasco, dove si sta dirigendo per trovare dei cristiani che si sono nascosti in città, in fuga dalle sue angherie. All’improvviso una luce folgorante lo investe, accecandolo e facendolo cadere a terra, mentre una voce gli si rivolge così: “Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti?”. Alla domanda di Paolo su chi sia a parlare, la voce risponde che è quel Gesù che lui si ostina a perseguitare. Profondamente colpito, Paolo obbedisce alla richiesta del Signore di recarsi a Damasco. E’ rimasto cieco a causa del bagliore che l’ha sbalzato da cavallo, quindi si fa accompagnare dagli arcieri che lo scortavano. Una volta arrivato, trascorre tre giorni pregando e digiunando, fin quando il sacerdote della Chiesa Damascena, Anania, lo raggiunge per ispirazione divina, e gli somministra il sacramento del battesimo.



San Paolo riacquista la vista, e dedica il resto della sua esistenza a diffondere e far conoscere il Vangelo ai suoi contemporanei. Compie lunghi viaggi per predicare, e quando non fa opera apostolare si dedica alla stesura delle sue lettere. Per difendere la sua fede non esita neanche di fronte al martirio, e viene decapitato per ordine di Nerone, tra il 64 e il 67. La Conversione di S. Paolo Apostolo è fondamentale nella teologia cristiana: infatti mentre i Vangeli sono incentrati sulla narrazione della vita e degli atti di Gesù, le lettere di S. Paolo gettano le basi della dottrina, approfondendo il valore salvifico della passione, morte e resurrezione del Messia. A San Paolo Apostolo è dedicata la fiera di Solarino, in provincia di Ragusa, che si tiene il primo week-end del mese di agosto, con spettacoli e concerti all’aperto.



Il patrono di Roma

San Paolo è il patrono di Roma, capitale d’Italia e punto di riferimento della cristianità cattolica. La città viene anche definita Capitale di due Stati, dal momento che è l’unica città al mondo ad ospitare al suo interno un altro stato, ovvero Città del Vaticano. Con una storia millenaria e un patrimonio artistico senza uguali al mondo, Roma è meta ogni anno di milioni di visitatori, attirati dalle sue numerose bellezze.

Gli altri Beati di oggi

Il 25 gennaio è il giorno in cui vengono celebrati numerosi altri Santi e Beati. Tra loro, Anania vescovo, che battezzò San Paolo a Damasco. Altri santi del giorno sono Sant’Agileo, martire, San Bretannione di Tomis, vescovo, Sant’Artema di Pozzuoli, martire, i Santi martiri Proietto e Amarino, San Poppone di Stablo abate e infine San Palemone anacoreta. Tra i beati, la fondatrice delle Piccole suore della Divina Provvidenza Beata Teresa Grillo Michel e il fondatore della Fraternità dei sacerdoti operai diocesani del Sacro Cuore di Gesù, il Beato Manuel Domingo y Sol.

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