La Chiesa d’Inghilterra, o anglicana, è sotto accusa per il caso del giovane kamikaze che si è fatto esplodere fortunatamente senza provocare vittime davanti all’ospedale di Liverpool. Sembra che il vero obbiettivo di Emad al Swealmeen (questo il suo nome originario prima di cambiarlo in Enzo Almeni) fosse la cattedrale della città inglese, dove aveva ricevuto il battesimo nel 2017.  Ed è proprio da questo che nascono le polemiche. L’uomo, un profugo iracheno, aveva provato una prima volta a ottenere la cittadina inglese nel 2014 ma gli era stata rifiutata. Così, secondo molti, si sarebbe fatto battezzare dichiarandosi convertito a cristianesimo, solo per ottenere più facilmente la cittadinanza, che però era ancora in sospeso. Emad aveva infatti dei precedenti: una volta era stato fermato dalla polizia mentre girava per le strade armato di coltello in evidente stato alterato. I vicari della Chiesa d’Inghilterra adesso vengono accusati, in particolare da ministro degli interni conservatore Priti Patel, di “aiutare i richiedenti asilo a convertirsi dopo che i trafficanti di esseri umani consigliano i migranti a farlo perché così otterrebbero più facilmente la cittadinanza aiutati dagli stessi vicari”.



CONVERSIONI IN CAMBIO DI ASILO

La Chiesa anglicana ha vigorosamente respinto le accuse: “Non siamo a conoscenza di alcuna prova che suggerisca una diffusa correlazione tra la conversione al cristianesimo, o qualsiasi altra fede, e l’abuso del sistema di asilo” si legge in una nota ufficiale. Aggiungendo, non senza una punta di velata critica che “non è compito del clero stabilire la legittimità dell’asilo”. In realtà a essere sotto accusa è il sistema di richiesta asilo del paese, ma il reverendo Mohammad Eghtedarian, ecclesiastico della cattedrale di Liverpool ai tempi del battesimo del terrorista, ha ammesso nel 2016 che “molte persone” stavano mentendo sulle loro intenzioni dopo che è emerso che la Chiesa d’Inghilterra aveva battezzato centinaia di richiedenti asilo nell’ambito di uno schema soprannominato “prega per restare”. Ha detto: ‘Ci sono molte persone che abusano del sistema… Non mi vergogno di dirlo. Ma è colpa della persona o del sistema? E chi stanno ingannando? Il Ministero degli Interni, io pastore o Dio?”. Bella domanda. Priti Patel si è detta pronta a rivedere il sistema di asilo: “Il caso a Liverpool è stato un riflesso completo di quanto disfunzionale, quanto rotto, il sistema sia stato in passato e perché voglio portare avanti dei cambiamenti”.

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