Mentre stanno per giungere al termine i Mondiali di sci a Cortina, oggi vi propongo un film sportivo molto particolare: Cool Runnings – Quattro sotto zero (1993). È ambientato in Canada a Calgary durante le Olimpiadi invernali del 1988 dove il nostro Albertone Tomba vinse due medaglie d’oro, slalom speciale e gigante, e dove salì agli onori della cronaca oltre che per la sua bravura anche per la sua bellezza la pattinatrice artistica tedesca Katarina Witt.



In quell’olimpiade si presentò un certo Eddie The Eagle Edwards, inglese, che fu il primo atleta britannico a cimentarsi nella disciplina del salto con gli sci. Non ebbe un gran fortuna, arrivò ultimo, ma fu osannato in patria. Nel 2016 la sua vita avventurosa è stata portata al cinema dal film Eddie the Eagle – Il coraggio della follia. Sempre a Calgary si presentò per la prima volta la nazionale di bob a quattro della Giamaica, la cui storia in maniera romanzata ci viene proposta nel film Cool Runnigs della Disney.



Dei giamaicani che praticano uno sport invernale? Pazzesco, da ridere. Vi ricordate la presa in giro della Gialappa’s Band nel programma “Mai Dire Gol” dello sciatore marocchino che durante la sua discesa nello slalom alle Olimpiadi di Albertville (1992) cadde innumerevoli volte per poi ruzzolare tre volte a pochi metri dal traguardo? Voleva essere il primo atleta del suo Paese, nonché l’unico, a partecipare alle Olimpiadi della neve.

Così è stato anche per i giamaicani. La storia è vera anche se il film ha fatto delle deviazioni nella sceneggiatura per dare più importanza all’impresa. Gli sportivi giamaicani sono famosi da una vita per essere dei velocisti nella corsa, 100 e 200 metri. Ultimo il fulmine Usain Bolt.



Derice Bannock si prepara per le qualificazioni nazionali per le Olimpiadi in atletica leggera nella gara dei 100 metri. Al via trova in pista Junior e Yul Brynner. Lo start spara e a pochi metri dal traguardo Junior inciampa facendo cadere gli atri due. Indi per cui No Olimpiadi. Ma Derice non ci sta e vedendo la foto del padre medagliato (velocista) con un bianco, anch’egli con medaglia al collo, decide di cercarlo sull’isola dove si è ritirato. Questi è Irving Irv Blitzer, interpretato da John Candy, che non si occupava di atletica, ma aveva vinto diverse medaglie d’oro alle Olimpiadi invernali con il bob a quattro. Arrivato in Giamaica aveva cercato di convincere i migliori velocisti per formare una squadra di bob. A suo dire la partenza veloce era prerogativa di una buona performance.

Nella realtà furono due americani che convinti della stessa idea si adoperarono per ingaggiare dei corridori velocisti, ma rimbalzati dagli atleti si rivolsero all’esercito giamaicano, trovando quattro personaggi con le attitudini richieste. Nel film, oltre ai tre succitati, vi è un quarto nero, il più reggae di tutti, con tanto di trecce, cappello alla Bob Marley e vestiti colorati.

I quattro futuri bobbisti trovano Blitzer orami alla deriva, che vive facendo l’allibratore e cercano di convincerlo ad allenarli per partecipare alle Olimpiadi di Calgary. Inizialmente Irv si sottrae, ma poi aderisce al progetto. E qui partono le gags da ridere, si alleano su un bob a quattro sulle basse collinette giamaicane combinando guai. Mancano i dollari per partecipare, ma Junior, figlio di un facoltoso giamaicano, vende la sua Jaguar e così i nostri volano in Canada.

Pensate a quando dopo le vacanze di Natale tornavate dalle Maldive e a Milano trovavate -5° C , brrrrrrr…, ecco pensate invece di atterrare in maglietta a -24°C a Calgary, voi che da 25 anni vivete in Giamaica… E anche qui si sorride, i nostri si vestono con tutte le magliette estive che hanno per poi andare in un negozio e uscire come gli omini Michelin.

I quattro e il loro allenatore non vengono accolti bene nel circus invernale (deviazione della sceneggiatura) perché quattro atleti neri di un Paese di mare sono ridicoli a gareggiare sulla neve e perché Irv ha uno scheletro nell’armadio in quanto venne squalificato a vita perché zavorrò un bob (anche questo nella realtà non è mai accaduto).

La squadra si mette di piglio buono e si qualifica inaspettatamente per la gara. La faccio breve, il giorno decisivo arrivano con tanto di tutina attillata, casco e bob con i colori della nazione giamaicana, dove tutti lì stanno guardando alla tv.

Partenza fantastica, ma a una delle ultime curve, per un guasto meccanico, si cappottano. Le immagini sono quelle vere di Calgary 1988. Si rialzano e portando a spalla il bob arrivano tra gli applausi di tutto il pubblico. Eroi.

La morale dovrebbe essere impossible is nothing quando c’è la volontà di osare nello sport e nella vita. Americanata chiaramente. Il claim della Nike è stato anticipato dal film, anche se i giamaicani indossavano calzature Adidas.

Anni dopo il film fu ripreso da una bellissima campagna pubblicitaria della Fiat Doblò dove in 45 secondi viene riassunto l’allenamento fatto sull’isola per prepararsi alla gara con sottofondo musica reggae. Lo trovate su internet e vi verrà voglia di guardare il film che è per grandi e piccini.

Da ricordare John Candy, bravo comico americano (poliziotto nei Blues Brothers), che l’anno dopo volò in cielo.

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