Dopo aver incassato il buon esito dell’appoggio alla petizione contro la cosiddetta Tampon Tax, l’accisa sugli assorbenti femminili, poi scesa dal 22% al 10%, Coop Italia torna in prima linea accendendo i riflettori su un altro aspetto nevralgico del gender gap. E lo fa attraverso una nuova edizione di “Close the Gap– riduciamo le differenze”, la campagna che punta a promuovere la parità di genere femminile e combattere le disparità. Focus dell’azione targata 2022 è il riequilibrio dei ruoli genitoriali.



La sfida in questo caso, ben riassunta dall’hastag genitori#allapari, punta diritto sulla necessità di ribilanciare il carico di lavoro in casa a in famiglia tra uomini e donne. Una sfida non di poco conto dal momento che – è l’assunto da cui parte Coop – sono queste ultime a occuparsi prevalentemente dei lavori domestici e delle azioni di cura dei familiari, con inevitabili effetti sulla loro crescita professionale e personale. E che non si tratti di mera teoria lo confermano i numeri: in famiglie in cui entrambi i genitori sono occupati sul fronte lavorativo, il 63% del carico familiare grava sulla donna. E la pandemia ha persino accresciuto la forbice. Ancora, si consideri che nel 2021 in Italia 7 donne su 10 con figli minori di 14 anni hanno incontrato criticità nel conciliare gli spazi e i tempi tra vita e lavoro. Senza dimenticare che l’11% delle madri non ha mai lavorato per prendersi cura dei figli.



Per intervenire su questo complesso quadro occorre senz’altro muoversi in favore diretto delle donne. Ma non solo. E’ infatti necessario agire anche – è la tesi di Coop – sul lato opposto della medaglia, coinvolgendo cioè il mondo maschile. E proprio da qui prende le mosse l’iniziativa sostenuta dalla catena distributiva a favore del congedo di paternità obbligatorio. “Abbiamo concentrato l’attenzione – spiega Maura Latini, Amministratrice Delegata Coop Italia – su una misura, il congedo di paternità obbligatorio, su cui crediamo il nostro Paese e la nostra società debbano fare dei passi in avanti. Perché stare di più con i propri figli è un diritto che deve essere riconosciuto anche agli uomini.”.
In termini operativi, l’iniziativa prende forma attraverso il sostegno dato alla petizione online “Genitori#allapari: aumentiamo il congedo di paternità”, promossa su Change.org da Movimenta, il laboratorio di attivismo civico e politico affiancato anche dalla community Papà Pinguino, un collettivo di giovani attivisti, creatori di un dibattito sull’essere padri oggi.



L’obiettivo dichiarato è andare oltre l’attuale normativa sul congedo di paternità obbligatorio che, sulla scorta delle variazioni inserite in ottemperanza a una Direttiva Europea nell’ultima Legge di Bilancio prevede 10 giorni di congedo obbligatorio, e puntare a rivendicare il diritto a un congedo di paternità retribuito al 100% e per un minimo di tre mesi. Un passaggio che rappresenterebbe una conquista a livello sociale. “L’adozione del congedo – afferma Davide Carnicella, della community Papà Pinguino – permetterebbe un deciso cambio di prospettiva sulla figura paterna e sull’educazione di figli e figlie, contribuirebbe a riequilibrare il carico di gestione familiare e incentiverebbe la parità di trattamento tra lavoratori e lavoratrici”. Il che significa cercare di mettere al passo le normative con un sentire sociale che pare già essere molto più maturo rispetto all’attuale legge in fatto di diversity. “In questi anni – afferma Fiamma Goretti responsabile comunicazione di Change.org – sulla piattaforma, abbiamo visto quanto l’opinione pubblica sia spesso più avanti rispetto alla politica in tema di diritti e di equità: basti pensare alla petizione “Stop Tampon Tax”, che con circa 700mila firme – dopo 3 anni di mobilitazione dal basso – è riuscita a creare un cambiamento sostanziale per il 2022, reso possibile grazie all’unione di diverse forze della società civile, all’apporto dato da Coop e alla tenacia delle promotrici della campagna”. Ora, con questa petizione si cerca di replicare il risultato in termini di impatto sociale. E non solo. Il portato della iniziativa promette infatti di avere riflessi anche sul fronte del sistema economico. “Con questa campagna – afferma Valeria Ronzitti, membro del Direttivo di Movimenta – vogliamo mostrare alle aziende l’opportunità che un tale provvedimento rappresenterebbe per la loro produttività. Le ricadute positive vanno infatti ben oltre il raggiungimento della parità di genere: si tratta di modernizzare la società e costruire un nuovo paradigma su cui basare la ripresa post pandemica e un modello di crescita inclusivo ed egualitario”.

Il traguardo è insomma ambizioso. E lo è anche nei tempi di attuazione. “Ci prefiggiamo – dice Ronzitti – di chiudere l’iter legislativo entro i tempi della prossima Legge di bilancio. Certo, siamo consapevoli che non sarà facile, perché l’operazione implicherebbe un impegno finanziario importante: le stime parlano di 1.250 milioni di euro per il 2023. Ma siamo anche convinti che questa nostra proposta non debba essere vista e vissuta come un costo, quanto come un prezioso contributo alla realizzazione di una società egualitaria. E di un’economia più produttiva”.

Un combinato disposto che pare peraltro convincere anche all’estero. Nel 2021, infatti, in Francia, una petizione da quasi 100mila firme su Change.org per l’estensione del congedo di paternità ha raggiunto la vittoria e, dopo quattro anni di campagna, il congedo è passato da 11 giorni a 4 settimane. In Spagna, circa mezzo milione di persone sulla piattaforma chiedono 8 mesi di congedo per entrambi i genitori; nel Regno Unito, una petizione per l’equiparazione del congedo per entrambi i genitori ha raccolto 100mila firme. “La società civile di tutta Europa – commenta Goretti – sta chiedendo alla politica di rispondere a queste richieste e adesso tocca all’Italia dimostrare di essere al passo con quanto chiedono i cittadini”.

Va detto però che la richiesta contenuta nella petizione non si dirige solo alle istituzioni. “Lanciamo un appello anche alle industrie di marca – afferma Marco Pedroni, Presidente Coop Italia e Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) -. Chiediamo loro di non restare indietro difronte a temi di questa importanza, ma di essere disponibili a fare cose importanti su un tema tanto sensibile come quello della disuguaglianza di genere”.

Le ‘altre’ iniziative di Coop

L’impegno dell’insegna distributiva a favore della riduzione del gender gap genitoriale non si ferma tuttavia al solo sostegno alla petizione. Per rendere infatti più visibile l’adesione alla ‘causa’, in occasione della Festa del Papà, e a seguire la Festa della Mamma, Coop proporrà nei propri punti di vendita prodotti iconici, che vogliono essere un richiamo concreto al fare a metà, scontati al 50%. Dal 17 al 19 marzo, in particolare, i papà saranno ‘festeggiati’, con una edizione speciale delle salviettine per bambini Crescendo, studiata per portare un messaggio di sensibilizzazione sulla necessità di fare #allapari.

E sempre in tema di diseguaglianze di genere, la catena ha annunciato anche che il prossimo 29 marzo attribuirà, per la prima volta, il premio Close The Gap, con cui gratificherà uno degli oltre 400 fornitori del prodotto a marchio Coop che hanno scelto di prendere parte al concorso.

E c’è anche di più. L’appoggio di Coop alla lotta alla disparità di genere passa infatti anche da una concreta azione dell’insegna sul fronte interno. “Lo scorso anno con l’Agenda rosa ci siamo impegnati per migliorare noi stessi in primis e non solo chiedendo agli altri di farlo – sostiene Pedroni -. E così le donne presenti in ruoli direttivi sono arrivate a pesare per il 34%, le socie volontarie hanno raggiunto quota 52% e oltre 132 mila nuove socie sono entrate nella famiglia Coop. Abbiamo poi offerto corsi di formazione per diffondere una maggiore cultura dell’equità di genere a circa 1.000 persone tra dipendenti, fornitori e soci, oltre che in alcune filiere di nostri prodotti a marchio arrivando alle lavoratrici occupate nelle produzioni. Avevamo del resto detto sin dall’inizio che per primi ci saremo impegnati. Questi numeri lo dimostrano, lo dimostra il successo della petizione sullo stop alla Tampon Tax e lo dimostrano anche gli impegni che ci stiamo assumento per questo 2022 di una campagna non episodica, ma continuativa”.

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