Un’ondata di proteste ha travolto la decima Conferenza delle Parti, COP10, della Convenzione Quadro per il Controllo del Tabacco (FCTC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Davanti al Centro Congresso di Panama, infatti, si è riunito un folto gruppo di produttori di tabacco e di lavoratori di alcuni Paesi che lo producono – come Colombia, Panama, Honduras e Nicaragua – per protestare contro le recenti decisioni dell’Oms sul controllo del tabacco e per esprimere le loro preoccupazioni sull’impatto delle politiche anti-fumo sul loro futuro. Si tratta, infatti, di un evento internazionale decide le sorti del settore del tabacco tramite la definizione di linee guida che coinvolgono tanto i prodotti convenzionali (come le sigarette) quanto quelli alternativi come snus, e-cigs e prodotti a tabacco riscaldato.



L’Oms viene accusata anche di “mancanza di trasparenza” e di “escludere” coltivatori e produttori dal processo decisionale. Peraltro, ritengono che le misure violino i loro mezzi di sussistenza e mettano a rischio il loro futuro. Molte comunità agricole dipendono del tutto dalla coltivazione del tabacco; quindi, il timore è che le linee guida dell’Oms minaccino la loro sicurezza economica. In particolare, suscitano preoccupazione tra gli agricoltori, che chiedono sostegno adeguato dai governi, le proposte dell’Oms che equiparano i nuovi prodotti alle sigarette tradizionali. In effetti, dai documenti preparatori della COP10 è emerso qual è l’approccio dell’Oms, che punta a mettere sullo stesso piano tutti i prodotti con nicotina, compresi i prodotti innovativi senza combustione, soluzioni alternative osteggiate dall’organizzazione.



“OMS NON E’ TRASPARENTE E IGNORA EVIDENZE SCIENTIFICHE”

I coltivatori e produttori di tabacco di tutto il mondo sono compatti nel chiedere di essere coinvolti nelle discussioni che riguardano il settore e di conseguenza il loro futuro. Infatti, sostengono che le decisioni che li riguardano non vadano prese senza il loro contributo, quindi si aspettano un approccio collaborativo che tenga conto dell’importanza economica e culturale della produzione di tabacco. C’è anche un problema di metodo per gli agricoltori che protestano a Panama alla COP10: la conferenza si svolge a porte chiuse, non è prevista alcuna possibilità di accesso per la stampa e/o le parti interessate. Quindi, le decisioni, che sono dirimenti per interi comparti nazionali, vengono rimesse a organi tecnici che, sostengono gli agricoltori, non tengono conto dei processi democratici e delle evidenze scientifiche.



Infatti, ci sono esperti di salute pubblica, come gli autori della prestigiosa rivista medica internazionale The Lancet, che criticano l’approccio dell’Oms, definendolo retrogado e privo di giustificazione scientifica, sottolineando l’importanza di considerare anche i potenziali benefici dei prodotti senza combustione nel ridurre la prevalenza di fumatori e migliorare la salute pubblica. Ci sono molti studi scientifici dimostrano come i prodotti senza combustione pur non essendo prodotti a rischio zero, nel lungo termine possano portare dei benefici nei confronti dei loro utilizzatori e della popolazione nel suo complesso. Dunque, la comunità globale osserva la situazione con attenzione, nella speranza di una soluzione equilibrata e sostenibile che affronti i problemi di salute pubblica senza mettere a rischio i mezzi di sussistenza di milioni di famiglie che dipendono dalla coltivazione del tabacco.