Proseguono i colloqui sul clima alla Cop25 di Madrid. Come riferiscono i media nazionali e internazionali, siamo entrati in quello che è stato ribattezzato il “secondo tempo supplementare”; i colloqui dovevano terminare nella giornata di venerdì, ma non essendovi alcun accordo sono dovuti obbligatoriamente proseguire. Come scrive TgCom24.it, i funzionari di quasi 200 paesi non sono riusciti a superare lo stallo su determinati punti chiave; alcuni stati hanno addirittura spiegato che le bozze circolanti hanno rischiato di far saltare gli impegni di Parigi 2015. La riunione di ieri si è protratta fino a tarda ora, e la presidente della conferenza, il ministro cileno dell’Ambiente Carolina Schmidt, ha invitato i delegati a esaminare i nuovi accordi all’1 e 30, spiegando che “Le cose si stanno mettendo a posto”, prima di entrare in aula.
COP25 MADRID, NORVEGIA: “INTENSIFICHIAMO GLI SFORZI”
Sembrano però pensarla diversamente i paesi in via di sviluppo e i gruppi ambientalisti, secondo cui, con le proposte messe sul tavolo da numerosi paesi, si accentuerebbe ancora di più la forbice tra “quello che richiedono gli scienziati – scrive TgCom24.it – e quello che i negoziatori sono disposti a offrire”. Alla Cop25 di Madrid vi sarà inoltre da stabilire le norme che regolarizzano i mercati internazionali del carbone, nonchè da valutare un sistema di investimenti per aiutare I paesi poveri nell’affrontare l’impatto economico derivante dai cambiamenti climatici. “Abbiamo la scienza e abbiamo la volontà politica di dare seguito all’accordo di Parigi. E ora è il momento di intensificare gli sforzi”, sono le parole di Ola Elvestuen, ministro dell’Ambiente della Norvegia. Lo stesso ha poi aggiunto: “Un debole incoraggiamento non sarà compreso dal mondo esterno e passerà il messaggio che non stiamo ascoltando la scienza”.