Nella mattinata di oggi, quasi a sorpresa, è stato raggiunto un accordo votato favorevolmente all’unanimità dai paesi che partecipavano alla Cop28 a DubaiAhmed Al-Jaber, sultano degli Emirati Arabi Uniti.

I combustibili fossili, in particolare, sono stati uno degli oggetti più dibattuti parlando di Cop28 nelle ultime giornate, soprattutto dopo l’opposizione dell’Opec a qualsiasi ultimatum al loro utilizzo. Tuttavia, come ha ribadito lo stesso sultano, “per la prima volta in assoluto” nella storia della Cop è stato inserito il termine “combustibili fossili nel testo”. Questo, però, è stato comunque oggetto di critiche in seguito all’annuncio dell’accordo raggiunto dalla Cop28, soprattutto perché a differenza delle volontà iniziali, che volevano appunto un’eliminazione netta dei combustibili inquinanti, è stato inserito un “allontanamento graduale” che potrà essere definito dai singoli paesi.



I contenuti dell’accordo della Cop28 tra cooperazione e rinnovabili

Oltre al riferimento ai combustibili fossili, però, l’accordo raggiunto dalla Cop28 contiene tutta un’altra serie di importanti, e storici, riferimenti. I paesi, in particolare, si sono impegnati a cooperare internazionalmente tra loro per una transizione equa e giusta, con un occhio di riguardo nei confronti dei paesi più poveri. In altre parole, la transizione non sarà appannaggio dei singoli stati, ma un’azione collettiva e condivisa.



La transizione, secondo l’accordo della Cop28, dovrà comunque avvenire entro il 2050, confermando gli obbiettivi fissati a Parigi, ma potrà procedere secondo i tempi tecnici dei singoli stati e senza imposizioni. Entro il 2030, tuttavia, si dovranno triplicare le capacità di energie rinnovabili, raddoppiando la media globale di efficienza energetica, senza impiegare tecnologie di cattura e stoccaggio. I paesi della Cop28 si sono impegnati anche ad accelerare dal punto di vista delle tecnologie a zero (o basse) emissioni. Si apre ai combustibili green e all’energia nucleare, mentre è stato inserito anche un riferimento ai sistemi di stoccaggio per i settori “hard to habate”. L’ultimo impegno, tra i più importanti, è quello a ridurre l’uso di combustibili inquinanti nel trasporto stradale, “anche attraverso veicoli a zero e a basse emissioni”.



Le critiche sull’accordo della Cop28

Com’era prevedibile, all’annuncio dei contenuti dell’accordo della Cop28, sono seguite alcune critiche, oltre a quelle relative ai combustibili fossili. Secondo Jean Su, direttrice del Center for Biological Diversity per la giustizia energetica, in particolare, vi sarebbero alcune scappatoie che permetterebbero di eludere gli impegni. Cita, per esempio, il riferimento ai “combustibili di transizione“, ovvero il gas naturale che emette carbonio.

Opinione ribattuta anche da Teresa Anderson, responsabile globale per il clima di Action Aid, secondo la quale l’accordo della Cop28 con i combustibili di transizione, “la cattura e lo stoccaggio del carbonio, l’energia nucleare e i mercati del carbonio” si finisce per fare “un regalo agli ecologisti”. In generale, secondo Anderson, il testo “traccia una strada irta di ostacoli verso un futuro senza fossili“.