SALVINI-RUSSIA, LE INDAGINI SCATTANO AL COPASIR

Il caso del viaggio (congelato) di Matteo Salvini in Russia si allarga: il Copasir annuncia di aver aperto un’indagine specifica sui rapporti tra il mediatore-consulente del leader leghista Antonio Capuano e le ambasciate estere, ma soprattutto sulla cena che sarebbe avvenuta pochi giorni dopo l’invasione russa in Ucraina tra Salvini e l’ambasciatore russo a Roma, Sergey Razov.



«Il Copasir che come consuetudine non esprime mai valutazioni politiche sull’attività dei parlamentari, conferma di aver avviato le usuali procedure informative previste, a norma della legge 124/2007, in merito all’attività che sarebbe stata svolta, come emerge da notizie stampa, dall’avvocato Antonio Capuano nei confronti di alcune rappresentanze diplomatiche presenti nel nostro Paese su temi inerenti la sicurezza nazionale»: a dirlo in una nota è il presidente del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica Adolfo Urso (in quota FdI). Dopo che le polemiche sul viaggio voluto da Salvini a Mosca per provare a dialogare per la pace in Ucraina erano entrate anche all’interno della Lega – nessuno infatti aveva concordato tale missione, come confermato dal n.2 leghista, il Ministro Giorgetti «idea suggestiva ma ci si muove col Governo» – oggi a margine del Consiglio Europeo era stato il Premier Mario Draghi a definire la posizione del Governo in merito: «il governo da quando si è formato è fermamente collocato nell’Ue, nel rapporto storico transatlantico. E si è mosso sempre su questo binario e continua a muoversi. E’ allineato con i partner del G7 e intende continuare su questa strada. Questo è quanto, non si fa spostare da queste cose». Ora con le indagini del Copasir ad essere messo nel mirino è proprio la tessitura diplomatica dell’ex deputato di Forza Italia Antonio Capuano, cui Salvini aveva affidato l’organizzazione dei colloqui a Mosca con le alte sfere del Cremlino.



COPASIR INDAGA SU ANTONIO CAPUANO: LE REAZIONI DELLA POLITICA

Come rivelato oggi dal quotidiano “Domani”, 5 giorni dopo l’invasione della Russia in Ucraina a Roma vi sarebbe stata una cena tra Salvini, l’ambasciatore Razov e lo stesso organizzatore, per l’appunto Antonio Capuano. Fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere ai media di non aver mai saputo nulla di quell’incontro, «sarebbe grave, anche perché sarebbe avvenuto dopo l’invasione dell’Ucraina».

Intervistato ieri da “La Repubblica” era stato Antonio Capuano a raccontare cosa avvenne nelle scorse settimane, con i preparativi del viaggio a Mosca: ha spiegato che Salvini per questo viaggio si era già mosso con i canali diplomatici ufficiali russi. Il 19 maggio scorso è poi lo stesso leader della Lega che in Senato annuncia tre punti da presentare alla Russia per iniziare dei negoziati ufficiali: «Salvini chiese a Draghi di battersi per far ritirare la candidatura di Mosca per l’Expo? Bene, mi sembra che il 23 Mosca l’abbia effettivamente fatto. E nei giorni successivi è arrivata la disponibilità dei russi, pur non priva di condizioni, a far partire le navi con i carichi di grano. Un altro segnale di apertura, diciamo non casuale: io e Matteo ne avevano parlato in ambasciata. Anzi i russi ci avevano detto che su questo punto potevamo spingere». Commentando molto aspramente le vicende “russe” in casa Lega, il leader del Pd Enrico Letta sbotta «Mentre la crisi era in corso c’erano trattative, non si sa autorizzate da chi e in quale forma e modo, con l’invasore russo da parte di un partito di governo. Chiediamo chiarezza, non è una vicenda che può concludersi a tarallucci e vino». La replica secca è arrivata dallo stesso Matteo Salvini che su Twitter sbotta, «Noi da settimane lavoriamo per la pace, dialogando con tutti per arrivare a un cessate il fuoco, mentre il Pd parla solo di armi e guerra. Più chiaro di così…».