Il Copasir lancia l’allarme: durante la pandemia di coronavirus l’Italia è stata un “target” di una campagna “di disinformazione online, nella quale si sono inseriti attori statuali, attori strutturati, che intendono manipolare il dibattito politico interno, influenzare gli equilibri geopolitici internazionali, incitare al sovvertimento dell’ordine sociale e destabilizzare l’opinione pubblica in merito alla diffusione del contagio e alle misure di prevenzione e cura“. Sono pesanti le parole pronunciate da Raffaele Volpi (Lega), presidente del Copasir, il comitato parlamentare che vigila sull’operato dei servizi segreti italiani, dopo l’approfondimento svolto dal componente dem Enrico Borghi. Alla luce di quanto emerso, il Copasir esprime dunque “preoccupazione sull’utilizzo di tecniche per rendere virali le notizie“. Volpi rivela infatti che “profili fake, rilancio di post Facebook, siti esteri che diffondono in modo coordinato su numerose piattaforme e account notizie fuorvianti sono solo alcune delle forme dei fenomeni di disinformazione riconducibili al mondo del web, volti a creare sovraccarico informativo circa l’individuazione dei vaccini, i rimedi terapeutici e gli strumenti diagnostici efficaci a fronte del contagio da Covid-19“.
COPASIR, “CAMPAGNA DI FAKE NEWS CONTRO L’ITALIA: CORONAVIRUS USATO DA REGIMI”
Nell’analizzare il fenomeno che ha visto l’Italia al centro di una campagna di disinformazione avente come oggetto il coronavirus, il presidente del Copasir spiega: “L’attività ‘infodemica’ rilevata si inquadra in un contesto geopolitico nel quale il coronavirus rappresenta il palcoscenico perfetto che alcuni regimi autocratici aspettavano per mostrare una supposta – e non provata – maggiore efficienza e capacità, rispetto alle democrazie occidentali. Sia pure con posture differenti tra loro sull’idea di ordine globale, gli attori principali della campagna di disinformazione hanno inserito tale attività in un quadro di parallelismo, posizionando l’Italia come target“. L’esponente della Lega aggiunge: “Le caratteristiche dell’attività svolta, peraltro, sono state oggetto anche di una attività di verifica da parte dello European External Action Service (agenzia diplomatica della Ue), che ha registrato la diffusione di fake news in inglese, spagnolo, tedesco e francese allo scopo di alimentare il panico e creare un clima di sfiducia ostacolando la comunicazione ufficiale europea di risposta alla crisi epidemiologica“. Volpi conclude: “In tale contesto le relazioni internazionali, lungi dal limitarsi alle sedi istituzionali e alle dichiarazioni ufficiali, possono risentire anche dell’azione di una pluralità di attori strutturati, che tendono a supportare o screditare la reputazione statuale non solo attraverso la disinformazione, ma spesso con la diffusione di messaggi fuorvianti, decontestualizzati o parziali, che raggiungono il pubblico globale. Approfittando della estrema sensibilità dell’opinione pubblica sul tema si tende a fomentare polemiche contro l’Unione europea e i Paesi dell’Alleanza euro-atlantica“