Alla fine il presidente del Copasir Raffaele Volpi si è dimesso insieme all’altro componente della Lega nella Commissione Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (Paolo Arrigoni): un lungo braccio di ferro durato fin dalla nascita del Governo Draghi aveva posto Fratelli d’Italia, di fatto l’unica all’opposizione, nella posizione di richiedere la presidenza della commissione che si occupa del controllo sui servizi segreti.
La Lega con Volpi aveva inizialmente tenuto testa, ma dopo l’ultima riunione di stamattina con l’abbandono dei lavori di Pd, M5s e Leu – in protesta contro il Carroccio – i due del Carroccio hanno rassegnato le dimissioni. Salvini ha però rilanciato con un comunicato in cui chiede a tutti i componenti del Copasir le dimissioni per poter convocare un nuovo comitato direttivo: «La Lega pretende l’immediata, integrale applicazione della legge 124 del 2007 che prevede l’assegnazione all’opposizione di 5 componenti su 10 tra cui poter scegliere l’eventuale Presidente». Uscendo dal parlamento è lo stesso Salvini a ribadire il concetto alla stampa, «Ora attendiamo le dimissioni di tutti gli altri componenti e la nomina di un altro comitato». Nelle ultime settimane in primis Giorgia Meloni ha rivendicato la presidenza per FdI entrando in collisione con l’alleato di Centrodestra Matteo Salvini: a seguire prima Letta (Pd) poi Conte (M5s) hanno manifestato l’intenzione di appoggiare la richiesta di Fratelli d’Italia (attaccando in più occasioni l’alleato di Governo leghista).
CAOS NEL COPASIR: COSA PUÒ SUCCEDERE
«Noi non parteciperemo all’elezione del presidente, fino a quando non ci sarà una integrale adozione della legge, fino a quando non ci saranno le dimissioni di tutti i membri», spiega all’Adnkronos Paolo Arrigoni, il senatore della Lega dimissionario assieme a Raffaele Volpi. Il Copasir resta nel caos, anche perché altri membri come Claudio Fazzone (Fi-Udc) dichiarano di non voler affatto dimettersi, «Non mi dimetto e non entro nella diatriba sulla presidenza del Copasir. La questione non si risolve dimettendosi tutti ma con l’intervento di chi ha il ruolo, la funzione e la responsabilità di interpretare la legge, vale a dire i presidenti del Senato e della Camera».
E ora dunque cosa potrà succedere? A livello teorico, con l’uscita di scena di Volpi, Arrigoni e Elio Vito (Forza Italia, dimessosi nei giorni scorsi) il vicepresidente del Copasir Adolfo Urso – proprio il membro di Fratelli d’Italia che reclama la presidenza della commissione – dovrà provvedere alla sostituzione dei tre dimissionari e poi allestire il seggio per l’elezione del nuovo presidente. La Lega però si oppone a tale svolgimento e chiede che tutti si dimettano per convocare un nuovo comitato da zero, con la guida poi affidata a Fratelli d’Italia: secondo Repubblica questa di Salvini sarebbe una mossa per ostacolare l’elezione diretta di Urso, considerato “non gradito” da ambienti di centrodestra. Nel caso si arrivasse all’elezione da zero del nuovo Copasir, il membro intenzionato a proporsi per la Presidenza sarebbe invece Ignazio La Russa, decisamente più “vicino” al Carroccio.