COPPA DEL MONDO SCI 2024, PARLA GUSTAV THOENI (ESCLUSIVA)
Mikaela Shiffrin e Marco Odermatt sono i veri dominatori di questa Coppa del Mondo di sci 2024: la sciatrice statunitense e quello svizzero sono sempre più vicini alla conquista della coppa di cristallo. La squadra azzurra riesce sempre a darci delle grandi soddisfazioni con le performance e le vittorie di Federica Brignone, Sofia Goggia e Dominik Paris che stanno sempre più entrando nella storia dello sci. Per fare il punto su questa stagione abbiamo sentito una leggenda dello sci come Gustav Thoeni. Un fuoriclasse che nella sua carriera ha vinto tutto, eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Come vede questa stagione dello Coppa del Mondo di sci 2024? Ci sono state delle gare bellissime finora, per una Coppa del Mondo che sta proseguendo in modo interessante.
Shiffrin sempre numero 1 e favorita per la vittoria in Coppa del Mondo? È così, la Shiffrin si sta dimostrando competitiva in tutte le specialità: è sempre la numero uno dello sci femminile.
E Odermatt fuoriclasse tra gli uomini… Odermatt sta facendo il vuoto, è un vero campione, un vero fuoriclasse, sta dominando la Coppa del Mondo.
Come vede la squadra azzurra in questa Coppa del Mondo di sci 2024? In campo femminile stiamo facendo molto bene. In campo maschile bene i discesisti, Paris bravissimo (intervista concessa prima del secondo posto di Schieder a Kitzbuhel, ndR). Purtroppo stiamo facendo fatica tra gli slalomisti che fanno alcuni errori di troppo.
Brignone e Goggia sono entrate ormai nella storia dello sci mondiale? Ormai lo sono sicuramente, sia Federica Brignone sia Sofia Goggia.
Servirebbe più sicurezza sulle piste come conferma l’incidente di Kilde? Bisognerebbe rendere le discese meno veloci, rallentarle un po’ in modo da diminuire la pericolosità per gli atleti. Purtroppo invece è così e si verificano questi incidenti. Lo sci ha avuto delle evoluzioni nel corso del tempo. Poi però è vero che in fondo sono più o meno le stesse gare più importanti quelle che si fanno. (Franco Vittadini)