Martina Levato, componente della nota “coppia dell’acido”, che formava insieme ad Alexander Boettcher (la giovane aggredì tre persone con l’acido), si è vista respingere dalla Cassazione il ricorso volto a ribaltare la decisione assunta dal tribunale di sorveglianza di Milano il 23 gennaio 2020, che impedì alla detenuta (19 anni e mezzo di carcere) di uscire dalla prigione per prendere parte alle prove e allo spettacolo “Decameron delle donne”, avente come location il teatro Piccolo del capoluogo meneghino.
In base a quanto stabilito dagli ermellini, dunque, la ragazza non avrà la facoltà di allontanarsi da San Vittore neppure per recitare. Ricordiamo che Martina Levato, insieme al sopra menzionato Alexander Boettcher (con la complicità dell’amico Andrea Magnani), si erano resi protagonisti di alcune aggressioni con l’acido avvenute a Milano nel 2014 ed erano stati condannati in via definitiva nel 2018 dalla corte di Cassazione, ricevendo un lieve sconto di pena, su richiesta del procuratore generale, in quanto era stata esclusa l’aggravante di associazione a delinquere.
MARTINA LEVATO, NO AL PERMESSO PREMIO PER IL TEATRO
Martina Levato non potrà usufruire dunque di alcun permesso premio per recitare a teatro, come confermato dalla Cassazione. La ragazza, in questo momento, si trova dietro le sbarre per scontare una pena pari a 19 anni e 6 mesi, mentre il periodo di detenzione di Boettcher e Magnani è rispettivamente di 21 anni e di 8 anni, 9 mesi e 10 giorni. Peraltro, Levato e Boettcher sono una coppia anche nella vita e sono genitori anche di un bambino, nato a Ferragosto 2015, per il quale l’anno successivo il tribunale dei minori di Milano aveva decretato lo status di adottabilità. Con quella decisione, infatti, la Giustizia ha sentenziato l’immediata sospensione di qualsivoglia rapporto, anche in forma indiretta, del piccolo con i suoi familiari, premurandosi anche di sospendere i due genitori, oggi in prigione, dall’esercizio della responsabilità genitoriale sul bimbo.