Coppia suicida a Spinello: duplice suicidio?

Il caso della coppia suicida di coniugi, Paolo Neri e Stefania Platania, trovati morti nella loro abitazione a Spinello, in provincia di Forlì Cesena sarà al centro della trasmissione Quarto Grado, in onda nella prima serata di oggi su Rete 4. Era il 21 maggio quando, dopo l’allarme lanciato da uno dei figli che faticava a mettersi in contatto con i propri genitori, le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nella loro villa di Spinello, trovando i due corpi senza vita, in camera da letto. Quello che in un primo momento poteva apparire come un caso di omicidio-suicidio, è stato ben presto rivisto in seguito alla scoperta di due armi. I due colpi di arma da fuoco sarebbero stati esplosi in contemporanea e questo farebbe pensare ad un duplice suicidio.



Paolo Neri aveva 67 anni, la moglie Stefania Platania due anni più giovane; entrambi pensionati erano ex dipendenti del Senato, residenti a Roma, ed avevano scelto il piccolo borgo sull’Appennino come seconda casa. La coppia sarebbe stata per anni seguace della comunità Ramtha e Spinello sarebbe stato uno dei luoghi che si sarebbero salvati dall’annunciata Apocalisse, risparmiando ovviamente gli adepti della setta. In che modo? Creando dei bunker antiatomici nella propria abitazione con tutto ciò che sarebbe servito ad una eventuale catastrofe.



Coppia suicida a Spinello: Paolo Neri ossessionato da eventi catastrofici, c’entra la setta?

Su uno dei comodini in camera da letto, la coppia suicida, Paolo Neri e Stefania Platania, avrebbe fatto trovare un messaggio destinato ai figli: “Ora noi lasciamo questa terra sperando di trovare altrove in un posto migliore la nostra pace e la nostra libertà”. Tutto sembrerebbe far pensare ad una realtà alternativa da ricercare dopo la morte. Stando a quanto reso noto da Morena Zapparoli sul suo blog per il Fatto Quotidiano, pare che nel caso deella coppia suicida, Paolo Neri e Stefania Platania, si parlerebbe dell’apertura di un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio. Sarebbe tuttavia un atto dovuto al fine di acquisire le pistole da cui sarebbero partiti i colpi. Scrive in merito la Zapparoli: “gli inquirenti avrebbero lasciato intendere che potrebbe non sussistere alcun nesso di causa ed effetto tra l’appartenenza alla psicosetta e il duplice suicidio”.



Non mancano però alcune domande lecite  sulla coppia suicida Paolo Neri e Stefania Platania: come mai nel biglietto di addio lasciato ai figli viene identificato il gesto estremo come la ricerca di un luogo che possa garantire pace e libertà? E come mai, stando a quanto evidenziato da Mattino 5, Paolo Neri sarebbe stato ossessionato dalla possibilità di una possibile catastrofe al punto da dare indicazioni su come costruire un possibile bunker con tanto di stanza di decontaminazione per purificarsi dopo un giro esterno e favorire il ricambio forzato dell’aria interna. Tutti pensieri che farebbero ipotizzare ad una sorta di manipolazione mentale ma, conclude la Zapparoli, “per quanto il cosiddetto lavaggio del cervello ad opera di una setta sia un’imputazione molto difficile da dimostrare, soprattutto da quando il plagio in Italia non è più un reato, è auspicabile che la Procura possa lasciare aperta la possibilità di indagare seguendo molteplici piste”.