Arrivano degli aggiornamento in merito alla situazione del coprifuoco e delle chiusure delle attività commerciali in alcune regioni per contrastare la nuova ondata di contagi da Covid-19. Vediamole nel dettaglio: in Lombardia si pensa al coprifuoco dalle ore 23 alle 5 di mattina, includendo nello stop anche tutti gli spostamenti (esclusi quelli pe motivi di salute, lavoro o altre necessità) e ovviamente le attività commerciali; prevista anche la chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica. Idem in Piemonte dove anche nel weekend proprio i centri commerciali chiuderanno le porte anche se nella regione governata da Alberto Cirio per adesso le misure sono meno pesanti: si attende comunque una sua ordinanza ad hoc. Nella vicina Liguria, invece, scatterà da questo lunedì il divieto di assembramenti voluto dal governatore Giovanni Toti che è prossimo a firmare un’ordinanza d’intesa col Ministero della Salute: sarà esteso anche il divieto a qualunque manifestazione, mentre alle scuole è stato chiesto di passare dalla didattica a distanza per le superiori. In Campania, si va verso un coprifuoco simile a quello che vorrebbe introdurre Attilio Fontana in Lombardia, mentre Vincenzo De Luca ha deciso che almeno le scuole elementari potranno tornare a riaprire le porte ai loro alunni. La chiusura riguarda il Lazio: infatti, è di poco fa la notizia che anche Nicola Zingaretti ha imposto nella sua regione il coprifuoco dalle ore 24 alle 5; ci si potrà dunque spostare solo per “comprovate esigenze” giustificate da autocertificazione. L’ordinanza, che prevede anche la chiusura dei locali, entrerà in vigore questo venerdì e resterà valida per i successivi 30 giorni(agg. di R. G. Flore)



LA SITUAZIONE NELLE VARIE REGIONI

Partiamo dall’ultim’ora, ovvero i contatti tra Boccia, Speranza e diverse Regioni per ragionare su ulteriori strette per le prossime settimane: questo l’esito a catena dopo che Lombardia e Campania hanno annunciato nuove ordinanze con le quali applicheranno coprifuoco notturni tra le 23 e le 5 per le prossime 3 settimane. Dopo l’uscita dell’ultimo Dpcm 18 ottobre, la risalita dei contagi e le stime sulle ospedalizzazioni nei prossimo 15 giorni hanno convinto i territori a prendere ulteriori strette per evitare il collasso degli ospedali (che al momento reggono bene in quasi tutte le Regioni) e allo stesso tempo scongiurando il lockdown: oltre al coprifuoco in Lombardia e Campania, il Piemonte oggi ha annunciato misure meno drastiche rispetto a Fontana e De Luca ma comunque importanti sul settore commerciale. Il Governatore Alberto Cirio ha annunciato su La7 «Entro sera firmerò una ordinanza che chiude i centri commerciali non alimentari su tutto il territorio regionale. Teniamo aperti solo alimentari e farmacie, i generi di prima necessità». In merito al nodo movida, il Piemonte segue la linea del Dpcm con locali chiusi alle 24 ma senza coprifuoco. Per Veneto ed Emilia Romagna, pesantemente colpite dalla prima ondata di coronavirus, al momento non prendono decisioni di ulteriori “strette”: «Facciamo oltre 15mila tamponi al giorno e migliaia di test sierologici – spiega il Governatore Stefano Bonaccini – e abbiamo in campo più di 85 unità mobili che vanno a domicilio. Per questo siamo diventate una delle regioni meno contagiate. Non bisogna farsi prendere dalla paura, ma essere pronti, in qualsiasi momento, a prendere decisioni e a ulteriori restrizioni. Dobbiamo seguire l’andamento epidemiologico: se facciamo le cose per bene possiamo reggere a questa seconda ondata». Linea comune anche per il Presidente del Veneto Luca Zaia, no misure restrittive in più.



LOMBARDIA E CAMPANIA: IL CASO COPRIFUOCO

Misure mirate in altre Regioni, come Liguria, Toscana e Puglia, ma solo sulla movida dei centri storici: a Firenze Dario Nardella ha annunciato il divieto di assembramenti nelle vie del centro, identico provvedimento anche per Antonio Decaro a Bari. In Liguria invece non vi sarà una ordinanza onnicomprensiva bensì chiusure locali in aumento: «Escluderei un coprifuoco generalizzato per tutta la città di Genova, in alcune zone invece limiteremo gli assembramenti», ha spiegato il Governatore Giovanni Toti, il quale però inserisce la didattica a distanza “a rotazione” per le scuole superiori, «valutiamo di impedire di poter sostare in alcune piazze e strade affollate in alcuni giorni della settimana. Vedremo le proposte del nostro comitato tecnico scientifico insieme al sindaco di Genova Marco Bucci». Nella serata di oggi è invece lo stesso Toti ad annunciare il divieto di tutti gli assembramenti a livello regionale a partire dalla giornata di lunedì 26 ottobre. Infine i casi più eclatanti di Lombardia e Campania: in primis ieri l’annuncio del Governatore Fontana, sentiti Comuni e Cts, del coprifuoco dalle 23 alle 5 con ordinanza in arrivo mercoledì mattina e inizio ufficiale da giovedì 22 ottobre fino al 13 novembre. Decise anche le chiusure di centri commerciali nel weekend e ritorno dell’autocertificazione per le uscite di lavoro e salute nel range notturno del coprifuoco (elasticità concessa ai clienti dei locali che potranno tornare a casa anche dopo le ore 23, esibendo lo scontrino appena battuto). In giornata anche la Campania segue il caso lombardo e da venerdì impone il medesimo coprifuoco: a Napoli e negli altri comuni però riapriranno le scuole elementari in presenza, dopo l’iniziale ordinanza che invece rendeva obbligatoria la Didattica a Distanza.

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