Sbarca oggi in cabina di regia la prima discussione – dopo l’entrata in vigore del Decreto Riaperture lo scorso 26 aprile – sul coprifuoco e sulla necessità secondo larghe parti del Paese di “accorciarlo” se non proprio di eliminarlo definitivamente. In CdM per il varo dell’ultimo Decreto Covid era stata la Lega ad opporsi contro il mantenimento della rigida regola serale (coprifuoco dalle 22 alle 5), arrivando a non votare il provvedimento in polemica sulla posizione del Ministro Speranza.
Qualche giorno dopo in Parlamento lo stesso Carroccio riuscì a strappare la promessa di un “tagliando” da porre verso metà maggio al Decreto per ridiscutere nuove modifiche e riaperture in linea con i dati epidemiologici in miglioramento: così sta avvenendo con la spinta per cambiare il coprifuoco (e pure i parametri per Rt e cambio colori, oltre a riaperture di centri commerciali neri weekend, settore wedding, piscine e bar al chiuso) che ora arriva anche da Italia Viva, Forza Italia e Movimento 5 Stelle. Secondo quanto scritto stamane dal Corriere della Sera, a Palazzo Chigi e al Ministero della Salute «c’è preoccupazione per l’euforia dei cittadini» che vorrebbero il più presto possibile tornare alla socialità pre-Covid: per questo il coprifuoco potrebbe essere sì slittato ma solo alle ore 23 e non abolito come invece chiedono a gran voce Centrodestra, Renzi e Di Maio.
LA BAGARRE SUL COPRIFUOCO
Ma l’estate incombe e il turismo in ingresso potrebbe risentirne e molto se le regole rimarranno così rigide come quelle attuali, proprio a partire dal coprifuoco: «Con prudenza, senza sbandamenti né colpi di testa, dobbiamo continuare il percorso delle riaperture», ha spiegato il Ministro Speranza con gli esperti nei giorni scorsi. Serve una sintesi e quella dovrà arrivare dal Premier Draghi che oggi inizia a incontrare i capi delegazione, in attesa della riunione Governo-Regioni di domani e del monitoraggio Iss di venerdì: a quel punto nel weekend si proverà a lanciare il primo pacchetto di modifica al Decreto Covid, con potenziale spostamento del coprifuoco alle ore 23 da lunedì 17 maggio. Si discute ancora sulla possibilità di farlo slittare alle ore 24 oppure di una decisa abolizione, possibilità ritenuta però meno probabile dalle fonti di Governo ancora oggi: «Per adesso una cabina di regia ad hoc e il successivo Consiglio dei ministri non sono ancora in agenda, ma Draghi potrebbe convocare le riunioni nel weekend, dopo aver visto i dati epidemiologici del consueto monitoraggio del venerdì», riportano Sarzanini-Guerzoni sul CorSera. D contro, la linea della Lega è la medesima «Aperture, aperture, aperture. Ritorno al lavoro, senza coprifuoco», con lo scontro ulteriore con il Pd di Letta che invece rilancia «no al liberi tutti, rispettiamo i protocolli e la tempistica che ci siamo dati». Il che significa, qualora non dovesse passare la linea di Salvini in Consiglio dei Ministri – il coprifuoco verrebbe slittato alle ore 23 e da inizio giugno poi definitivamente eliminato, sempre se i dati epidemiologici in mano al Ministero della Salute dovessero essere positivi.