«La maggioranza impegna il governo a valutare nel mese di maggio, sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico oltre che dell’avanzamento della campagna vaccinale, l’aggiornamento delle decisioni prese con l’ultimo decreto legge Covid sulle aperture, anche rivedendo i limiti temporali di lavoro e spostamento»: tradotto, sul coprifuoco il Governo ha forse trovato uno spiraglio di accordo dopo lo scontro in Consiglio dei Ministri durante la discussione sul Decreto Riaperture. La giornata parlamentare però si è arricchita di ulteriore tensione quando – mentre al Senato Draghi concludeva l’iter di presentazione del Recovery Planl’ordine del giorno di Fratelli d’Italia per abolire il coprifuoco è stato bocciato dalla maggioranza (con Lega e Forza Italia che non hanno votato): provando a riavvolgere il nastro delle ultime 12 ore, partiamo dall’elemento di massimo interesse per i cittadini.



Quando e se verrà abolito il coprifuoco? Al momento non si hanno date certe, ma con l’accordo raggiunto oggi a Montecitorio – che ratifica quanto già proposto dalla Lega nella sua astensione sul Dl Riaperture in CdM – è certo che entro il 15 maggio la maggioranza si ritroverà per discutete l’eventuale abolizione o slittamento quantomeno dell’orario di divieto d’uscita (al momento confermato tra le 22 e le 5). «Il check si terrà a 2-3 settimane dalle aperture del 26 aprile, dunque metà maggio come abbiamo detto sin da subito, annunciando le aperture step by step. Se si può, ovvero se i dati lo consentono, valuteremo modifiche», spiegano fonti di Governo all’Adnkronos dopo la convulsa giornata in Parlamento. «Abbiamo lavorato, e quando lo fai con buon senso e senza voglia di litigare i problemi li risolvi. Dovremmo essere arrivati a un scelta comune sul coprifuoco che fino a ieri sembrava impossibile. Ha vinto la Lega? No, non ha vinto nessuno, non ha perso nessuno. A dimostrazione del fatto che non era un capriccio della Lega», spiega Salvini fuori dal Senato con i cronisti.



LO SCONTRO IN PARLAMENTO SUL COPRIFUOCO

Il rischio di scontro istituzionale era potenzialmente in atto dal momento che Fratelli d’Italia aveva portato in Aula l’ordine del giorno sull’abolizione del coprifuoco: la Camera lo ha bocciato con 48 favorevoli (FdI e L’Alternativa c’è), 233 contrari e 8 astenuti, senza voti di azzurri e Carroccio per scelta politica di Salvini e Tajani. «Sul coprifuoco il governo è nel caos…Meno male che gli ordini del giorno non contavano nulla e che questo sul coprifuoco era inutile…», commentano da Fratelli d’Italia pochi istanti dopo la votazione. A quel punto però la mediazione tra Lega-FI e Pd-M5s-LeU vede addirittura convocati per una mezzora il Ministro dei Rapporti con il Parlamento D’Incà e il Presidente del Consiglio e solo dopo il semaforo verde: «Grazie all’impegno di Lega e Forza Italia, il governo ha accettato di rivedere la posizione sul coprifuoco», fanno sapere le fonti del Centrodestra dopo un breve vertice tra Salvini, Tajani e Ronzulli al Senato. «Ci sarà un ordine del giorno della maggioranza sulla questione del coprifuoco, per rivedere le restrizioni già a maggio. Un odg recepito dal governo e votato da tutta la maggioranza», annuncia poi Salvini alla stampa, mentre poco prima la capogruppo Pd Deborah Serracchiani reagiva in Aula «Di fronte a una situazione come quella determinatasi poc’anzi, non può esserci una maggioranza ‘a la carte’, che decide se stare dentro o fuori. Non può esserci una maggioranza che non affronta con coraggio e fiducia, unita e coesa, il difficile momento che stiamo attraversando. Mi auguro che questa maggioranza comprenda che l’unità e la coesione non vadano mai messe davanti all’interesse di questo o quel partito».



Le fa eco il capogruppo M5s Davide Crippa, «Una parte della maggioranza decide per mero tornaconto personale. Scelta paradossale quella di Forza Italia e Lega», riferendosi al non voto sull’ordine del giorno di Fratelli d’Italia. Chi aveva “dato il là” alla polemica non ci sta per come si sono messe le cose: «La riformulazione che state proponendo su uno degli odg presentati da Fdi sul tema del coprifuoco è prendere in considerazione l’ipotesi di valutare tra un mese l’aggiornamento delle decisioni prese sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico. Ministro D’Incà, ma che riformulazione è? Lei sta in buona sostanza dicendo che il coprifuoco alle 22 deliberato fino al 31 luglio è una misura che non tiene conto dell’andamento epidemiologico? Questo state dicendo con questa riformulazione, oppure state dicendo implicitamente che abbiamo ragione noi quando sosteniamo che il coprifuoco è una misura inutilmente punitiva», tuona Giorgia Meloni alla Camera. A conclusione dell’intervento a Montecitorio, la leader di destra ribadisce «Io continuo a ritenere che il coprifuoco sia una misura illegittima, inutile, che devasta le nostre imprese e chiediamo che venga abolito. Non ho ragione di accettare questa riformulazione perché do per scontato che dovrete rivedere questa scelta folle».