C’è tanta rabbia per questo pareggino. C’è tutta la rabbia per una Roma che appare forte, anche molto forte, nonostante i tanti cerotti, ma che non riesce a dimostrarlo. Come si era già visto in Friuli, contro un’Udinese “modesta” passata sull’unica occasione da rete della partita, così stasera la Juventus non è sembrata l’ammazza-campionato che qualcuno voleva far credere. Una squadra tutta corsa e poca tecnica. E stavolta anche con poche idee. Per fortuna della Roma, che ha mostrato in difesa le solite imbarazzanti incertezze e ingenuità, costate ancora una volta i tre punti. Ma se Udinese e Juventus non hanno giocato buone partite contro una Roma rimaneggiata (e in serie negativa), forse un qualche merito va dato anche ai ragazzi di Luis Enrique. Persino a Firenze, in una gara sciagurata giocata in inferiorità numerica per 80 minuti, i giallorossi avevano avuto il 68% di supremazia territoriale. Verrebbe da dire che alla fine quel marziano di Enrique non ha proprio tutti i torti. Qualche segnale positivo c’è e va giustamente enfatizzato, soprattutto da parte di chi, a Trigoria, ogni giorno ha il compito di far crescere il gruppo. Ma siamo quasi a un terzo del campionato e il ritardo sul progetto (e sulle prime della classe) è ormai allarmante. Le prossime due trasferte a Napoli e Bologna, non sono certo le medicine migliori per far guarire questa Roma. Le squadre di Mazzarri e Pioli hanno un gioco “tutto contropiede” che può fare davvero molto male. E la squadra di Luis Enrique non riesce a finalizzare. Meglio allora pensare alla vacanze di Natale e a quel calciomercato di gennaio che dovrebbe far piazza pulita degli ultimi alibi. Via i reietti dello spogliatoio (Pizarro, Borriello, Cassetti, Simplicio ecc), dentro un giovane centrocampista, un centrale e un esterno di difesa. Questa è la lista della spesa affidata a Walter Sabatini che tra pochi giorni volerà il Sudamerica per chiudere almeno una operazione in entrata e forse due in uscita (Juan e Cicinho?). Fino a marzo e aprile non si potrà fare bilanci definitivi. Solo poi capiremo se il Progetto è un bluff o può funzionare. Sperando però che…
…nel frattempo qualche “amichetto” della Sensi non decida di cacciare da Roma anche Dibenedetto e Luis Enrique, dopo aver già fatto scappare il vecchio Soros…