E sono tre le vittorie consecutive. La Roma vince e sbriga la pratica Chievo con due rigori di Francesco Totti che torna al gol dopo 213 giorni davanti al suo Olimpico e chiede “scusa” per il ritardo. Una prestazione buona che conferma i progressi mostrati dalla squadra prima di Natale e che le lunghe e “pericolose” vacanze non hanno cancellato. La Roma è sempre più di Luis Enrique. Il tecnico asturiano ha conquistato tutti dal padrone James Pallotta (oggi alla sua prima da proprietario in tribuna) ai giocatori (nessuno escluso) fino all’ultimo dei magazzinieri. Per non parlare poi del pubblico che anche oggi ha riempito gli spalti nonostante la partita non fosse di cartello. Una rivoluzione tattico-culturale che sembra finalmente riuscita, ma che ha bisogno ancora di tempo per svilupparsi fino in fondo. E per raccogliere le soddisfazioni che merita. Intanto sono accontentati tutti quei gufi “sensiani” che negavano l’esistenza di un progetto e che considerano ancora oggi dei cialtroni gli americani. Purtroppo l’unico neo di questa Roma sta fuori dal campo e si chiama Daniele De Rossi. Anche oggi il centrocampista è stato protagonista di una gara mostruosa, impeccabile. De Rossi è il primo a credere in Luis Enrique e sembra proprio che l’allenatore gli abbia disegnato addosso questa Roma, consegnandogli le chiavi della squadra. Daniele ringrazia e ricambia con parole al miele per lo spagnolo e con prestazioni da top player. Fin qui nulla da dire. Almeno fino all’intervista di fine gara col Chievo in cui De Rossi non solo non scioglie le riserve sul suo futuro, ma complica ancora di più la situazione. Dice di avere le idee sempre più chiare, “anzi chiarissime”. Ma alla domanda quali siano queste “idee chiare” De Rossi non risponde. Si limita a lamentarsi delle prime pagine dei giornali e della preoccupante attenzione mediatica che sta avendo il suo rinnovo del contratto. Ma caro Daniele, non ci vuole uno scienziato della comunicazione per capire che proprio interviste come queste alzano polveroni mediatici, e fanno discutere stampa e tifosi. Oggi De Rossi aveva l’occasione di fare chiarezza e di mettere a tacere quelle stesse chiacchiere che lui dice di soffrire. E invece si è tirato indietro, alzando una cortina fumogena intorno a sé. Ci chiediamo allora il senso di questa intervista a Sky e Mediaset. Cosa voleva ottenere l’ufficio stampa della Roma dalle parole di De Rossi? Il giocatore ha seguito le indicazioni della società oppure, all’ultimo, ha fatto di testa sua? E allora, ribadiamo, che senso ha rilasciare un’intervista al buio come questa, con il solo risultato di infiammare una polveriera già abbastanza esplosiva? Non possono aver commesso una tale ingenuità gli uomini comunicazione della Roma, e nemmeno le parole di De Rossi possono essere parte di un diabolico piano ordito da lui e dal suo agente. Siamo convinti che alla fine la firma arriverà. Rimane comunque un fitto “mistero” intorno a…
…questa intervista, destinato a durare fin quando qualcuno non si deciderà a mettere la parola fine a questa angosciante e patetica telenovela. Ma questo qualcuno che può far tacere giornali e tv è solo De Rossi. E lui lo sa bene..