La Corea del Nord ha lanciato altri due missili – finora non identificati ancora – verso il Mar del Giappone riprendendo le esercitazioni già ricominciate a luglio scorso: si tratta del sesto lancio missilistico di “esercitazione” per Pyongyang che in questo modo dal seguito al monito di Kim Jong-un contro le «prove di invasione del Nord» frutto delle esercitazioni militari congiunte tra Usa e Sud Corea. L’esercito di Seul ha affermato che sono stati sparati missili vicino alla città di Tongchon nella provincia di Kangwon e hanno volato per circa 230 km prima di finire nel Mar del Giappone senza causare danni. Dopo il lancio, tramite l’agenzia del regime Kcna, Kim Jong-un fa sapere di aver messo così fine ai colloqui di pace con Seul posti in essere dai tre incontri tra 2018 e 2019 fra Donald Trump, Moon Jae-in e appunto il dittatore nordcoreano: «Non abbiamo altro di cui parlare con le autorità sudcoreane e non abbiamo intenzione di sederci nuovamente con loro al tavolo dei negoziati», si legge nella nota di Pyongyang.



COREA DEL NORD, HONG KONG E CINA: CAOS IN ASIA

Tra la guerra dei dazi con la Cina, l’emergenza sociale per le proteste in Hong Kong e ora anche la mai conclusa guerra “strategica” con la Corea del Nord, per gli Stati Uniti e l’intera comunità internazionale l’Asia spaventa e mette a rischio non solo gli equilibri geopolitica ma anche i già delicati incastri dei mercati finanziari. L’ultimo lancio missilistico di Kim intende spezzare ogni velleità di accordo di pace del Presidente cattolico sudcoreano, Moon Jae-in che più di tutti ha inseguito e cercato la pacificazione con i cugini vicini di “parallelo”. «Moon è un ragazzo di rara impudenza, per aver sperato in una ripresa dei colloqui intercoreani mentre continuava le esercitazioni militari con Washington», attacca ancora la Corea del Nord dopo i lanci delle ultime ore. Il problema rimane per l’alleanza stretta Seul-Trump e la storica stretta di mano del Presidente Usa che ha varcato il confine tra le due Coree lo scorso luglio sembra non essere servito. Trump come fatto con la Cina negli scorsi giorni, proverà ulteriori fasi “diplomatiche” per non dilapidare quanto già raggiunto in termini di pacificazione con Pyongyang ma la sensazione è che i rapporti già di per sé tesi tra Seul e Kim siano destinati a divenire carta straccia nel giro di pochissimo tempo, in un complesso e diversificato “problema asiatico” che non accenna a diminuire.

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