La Corea del Nord torna a riaprire le frontiere al turismo: i viaggiatori potranno visitare il Paese di Kim Jong-un ma solamente rispettando alcune categoriche accortezze. Se così non dovesse essere, saranno guai per chiunque vorrà sfidare il rischio e visitare il Paese asiatico tra i più chiusi al mondo. Nel dettaglio, ai visitatori della Corea del Nord sarà vietato portare con sé una Bibbia e mostrarla in pubblico ma anche semplicemente tenerla sul proprio comò in albergo: il rischio è di essere spedito in un campo di lavoro, poiché nel Paese vige l’ateismo di Stato ed è obbligatorio rispettarlo anche con metodi poco ortodossi.
Ma marijuana è libera, dunque i visitatori potranno fumare liberamente, ma non troppo: bisognerà infatti fare attenzione a “rollare” i propri spinelli con cartine che non contengano immagini di Kim Jong-un, come spiega Adnkronos. Il leader, inoltre, non potrà essere fotografato a metà e non sarà possibile poggiare il gomito o altre parti del corpo sull’immagine del “politico”, così come sarà vietato ai turisti e viaggiatori portarsi a casa una moneta locale. Vietato inoltre indossare i jeans o presentarsi con un taglio di capelli che non sia tra quelli concessiva governo locale.
Corea del Nord, attenzione alle foto a Kim Jong-un
Dal prossimo dicembre i turisti potranno tornare a visitare la Corea del Nord ma dovranno fare attenzione a rispettare una serie di regole che se non rispettate, li faranno finire seriamente nei guai: potrebbero infatti essere spediti direttamente in un campo di lavoro, spiega Adnkronos. Ad esempio, non potranno toccare materiale di propaganda, né poggiarsi su ritratti di Kim Jon-un: non potranno sedersi per errore su una sua foto né poggiarvi un gomito.
Attenzione anche alle fotografie: i turisti non potranno farle così liberamente perché dovranno stare attenti a non fotografare Kim Jong-un né suo padre, Kim Jong-il. Più precisamente, la bizzarra regola dice che i turisti non potranno fotografare a metà il leader né suo padre: non potrà infatti essere tagliato neppure un pezzo del corpo, poiché il “politico” non potrà essere mutilato neppure in foto.