‘Bamboccioni’ è un termine coniato da alcuni anni per far riferimento ai giovani (e meno giovani) poco propensi a lasciare la casa dei genitori per crearsi una propria indipendenza ed entrare nel mondo delle responsabilità. La Corea del Sud, pensando probabilmente a questo fenomeno dilagante, ha ritenuto di intervenire dando una ‘spinta’ ad uscire dalla casa d’origine con un aiuto economico: 490 dollari a titolo di sussidio mensile.



In realtà però quanto è emerso in questo paese è un fenomeno che va anche oltre a quello dell’essere bamboccione. Il rimanere ancorati presso i propri genitori è spesso legato anche a problemi più seri riassunti col termine ‘hikikomori’. In pratica i giovani, per problemi di lavoro o personali tenderebbero sempre più a isolarsi, rendendo pressocchè assenti le relazioni sociali. Si contano in particolare 350 mila persone fra 19 e 39 anni. A rivelarlo è stato The Guardian, secondo cui il ministero per l’Uguaglianza di genere coreano avrebbe adottato questa iniziativa per far sì che i giovani riprendano in mano la loro vita.



Le motivazioni alla base dell’isolamento dei ragazzi della Corea del Sud

Tutto ruoterebbe intorno alla solita problematica che attanaglia in realtà i giovani del mondo: una società malsana che non è in grado di offrire alle giovani generazioni un futuro e una dignità. Tra le principali motivazioni che ha fatto emergere The Guardian figurano violenza domestica, difficoltà economiche e perdita del lavoro. Da questi eventi della vita ne deriverebbe una depressione tale da allontanare i giovani da qualsiasi contatto col mondo esterno alla propria casa d’origine. Un sussidio, comprensivo anche di spese scolastiche oltre a quelle quotidiane, potrebbe aiutare a contrastare il fenomeno.



Responsabilizzando i giovani, permettendo loro di potersi pagare tranquillamente vitto e alloggio, la reintroduzione nella società potrebbe tornare alla normalità. Al citato sussidio il governo coreano aggiunge poi anche sovvenzioni per le esperienze culturali, oltre che per la sanità e l’ingresso nel mondo del lavoro. E si preoccupa anche di sostenere il pagamento degli abbonamenti in palestra, per permettere la ripresa in mano della propria vita in toto, senza trascurare anche l’aspetto fisico. Una bella iniziativa insomma che andrebbe copiata anche in altri paesi per andare incontro alle giovani generazioni.