PARLAMENTO VOTA CONTRO LA LEGGE MARZIALE IN COREA DEL SUD (DOPO PESANTI SCONTRI IN STRADA): È UN TENTATO GOLPE?
Con 190 voti contro 0 il Parlamento (Assemblea Nazionale) di Seul ha abrogato in poche ore la legge marziale (qui tutte le norme previste, ndr) annunciata questo primo pomeriggio dal Presidente Yoon Suk-yeol: dopo le ore di proteste e scontri durissimi davanti al Parlamento, con le forze di polizia schierate come previsto dalla legge marziale, l’azzardo lanciato dal leader del Governo viene azzerato da un voto parlamentare previsto dalla Costituzione nei casi di annuncio della legge d’emergenza.
Il presidente dell’Assemblea nazionale Woo Son-shik nel leggere i risultati finali del voto ha annullato così la legge marziale, annunciando anche l’uscita dall’edificio di polizia e militari che fino a poche ore prima avevano tentato di isolare il Parlamento per impedire l’annullamento della stessa. Mentre Stati Uniti, Italia e tutte le cancellerie democratiche occidentali hanno invitato i propri connazionali in Corea del Sud a porre molta attenzione negli spostamenti per evitare di rimanere invischiati negli attimi caotici di una legge marziale annunciata e poi annullata in pochissime ore, da più parti a Seul si parla di un tentato golpe provato dal Presidente Yoon Suk-yeol per difendersi dalle accuse di impeachment e per “sbloccare” l’impasse della Manovra di Bilancio 2025. Dal 2022 il Partito del Potere Popolare non ha la maggioranza del Parlamento e da qui gli attacchi durissimi contro le opposizioni considerate troppo filo-Nord Corea. In serata il Presidente ha firmato ufficialmente la revoca la legge marziale: questo anche perché la Costituzione dice che dopo il voto dell’Assemblea, tocca a Yoon Suk-yeol revocare la norma indetta, dopo ore di incertezza per la mancanza di direttive dal Governo centrale.
L’ANNUNCIO CHOC DEL PRESIDENTE IN SUD COREA: “INTRODOTTA LA LEGGE MARZIALE D’EMERGENZA”
Da questo pomeriggio è attiva in Corea del Sud la legge marziale d’emergenza, al termine di una lunga fase di tensione politica tra Governo e opposizioni che si conclude nel modo più traumatico possibile per uno Stato liberale e democratico: in un discorso alla nazione, il Presidente della Corea del Sud Yoon Suk-yeol ha annunciato il provvedimento d’emergenza per proteggere il Paese dalle forze comuniste vicine al regime della Nord Corea di Kim Jong-un. La legge marziale nasce per «salvaguardare una Corea del Sud liberale», ha detto il leader del Partito del Potere Popolare in carica dal 2022, e per «proteggere l’ordine costituzionale democratico» sradicando le forze “filo-Pyongyang” presenti tra le opposizioni, almeno secondo il Presidente.
L’accusa principale contro il Partito Democratico e gli altri movimenti all’’opposizione è quella di simpatizzare troppo con il regime comunista di Kim, paralizzando al contempo l’attività del Governo con metodi contro lo Stato. Negli scorsi mesi davanti ad alcune presunte vicende illegali commesse dalla moglie e da alti funzionari del partito, il Presidente Yoon Suk-yeol era crollato nei sondaggi con le opposizioni che chiedevano di continuo l’impeachment. L’annuncio avvenuto in diretta tv ha poi visto l’accusa diretta alle forze di opposizione di paralizzare i tribunali di Seul mettendo sotto accusa procuratori e alcuni Ministri: «il Parlamento è un focolaio di criminali», ha aggiunto il leader che con la legge marziale ha gettato la Corea del Sud nel caos sociale di queste ore.
COSA PUÒ CAMBIARE OGGI IN COREA DEL SUD CON LA LEGGE MARZIALE: “PARTITI MESSI AL BANDO”
I militari di Seul sotto la guida del generale Park Ahn-soon – il comandante dell’Esercito di Corea del Sud – hanno ricevuto l’ordine di sbarrare il Parlamento, fermando le proteste anche con metodi forti come quelli visti nel pomeriggio davanti alla Camera di Seul. Dal Partito del Potere Popolare che pure esprime il Presidente Yoon giunge molta freddezza sulla scelta della legge marziale (considerata «sbagliata» e improvvida, secondo le prime fonti), mentre dall’opposizione ovviamente giunge netta condanna della decisione avviata dal Presidente della repubblica sudcoreana.
Con i cittadini invitati a protestare davanti al Parlamento, le scene che giungono da Seul raccontano di scontri pesanti dopo che i militari hanno impedito ai parlamentari di entrare nell’edificio del principale organo politico nazionale. La situazione è molto tesa e giunge al termine di una tensione politica in atto da mesi, mentre i vicini nemici della Corea del Nord rinsaldano sempre più l’asse con Russia e Cina nella sfida al blocco occidentale di cui parte Seul fin dalla “sospensione” della Guerra delle due Coree. La legge marziale è stata introdotta per la prima volta nell’ordinamento costituzionale nel 1948 ma quella di oggi 3 dicembre 2024 è la primissima occasione in cui viene attivata dopo la nuova Costituzione del 1980: risposta di guerra e conflitto armato i due criteri che la richiedono (e non è questo il caso) mentre Yoon Suk-yeol punta sulla legge d’emergenza per la «sicurezza e l’ordine pubblico», il terzo criterio possibile.
La mancata approvazione della Manovra, in stallo da settimane, è stata l’ultima goccia che ha fatto esplodere la protesta politica portando alla decisione del Governo di attuare la legge marziale: secondo quanto spiegato dalle norme previste dalla Costituzione con questa legislazione d’emergenza viene vietato il funzionamento del Parlamento e di tutte le attività dei partiti politici (messi al bando). Media e ogni tipo di pubblicazione sono soggetti al Comando militare della Legge marziale, così come vengono vietati assembramenti e scioperi di protesta sociale: per chiunque trasgredisce è previsto l’arresto, le perquisizioni e i sequestri anche senza mandato. La situazione insomma è di una alta gravità sociale e solo un voto del Parlamento nazionale può impedire l’approvazione finale della legge marziale, con esito atteso a minuti…