Corea del Sud, il tribunale di Seoul ha emesso un mandato di arresto per l’ex presidente Yoon Suk-yeol, che era stato sospeso dall’incarico dopo l’annuncio dell’imposizione della legge marziale che aveva provocato una grande protesta popolare culminata con la richiesta di impeachment che aveva imposto la destituzione. Yoon era ancora in attesa della sentenza della Corte, attesa entro il prossimo giugno, che doveva stabilire la rimozione dalla presidenza con dimissioni ufficiali, ma nel frattempo è arrivata la decisione dei giudici che lo hanno ritenuto colpevole di tentato colpo di stato.
Se venisse confermata la sentenza, rischia l’ergastolo, anche perchè la sua posizione si è aggravata in seguito al rifiuto di comparire alle interrogazioni per spiegare quali fossero le sue intenzioni. I suoi legali infatti hanno negato per ben tre volte l’autorizzazione a fornire una risposta, prima dichiarando che l’organismo di indagine fosse completamente illegale, ora invece, in risposta all’ultimo provvedimento hanno commentato sottolineando che qualsiasi mandato, sia quello di perquisizione che quello di arresto non può essere considerato valido per le stesse ragioni.
Mandato di arresto per Yoon in Sud Corea, legali dell’ex presidente: “Polizia non ha l’autorità per indagare un capo di stato”
Mandato di arresto per Yoon Suk-yeol in Sud Corea, alla notizia, data questa mattina è scoppiato di nuovo il caos nelle strade, con manifestanti che già si erano riuniti qualche giorno fa di fronte all’ente anti corruzione sudcoreano, presso il quale l’imputato era atteso a testimoniare. La protesta si è poi spostata sotto l’abitazione dell’ex presidente con scontri tra i suoi sostenitori e cittadini che chiedono le dimissioni e la cattura. Ora sono scattate anche le indagini, con perquisizioni nella sede del Comando del controspionaggio militare, nel quale gli investigatori cercheranno ulteriori prove per incriminare l’ex leader, dopo il fallimento del tentativo di imporre nel paese la legge marziale per stabilire un regime di potere.
Tra le altre accuse inoltre, ci sarebbero i reati di abuso di potere e insurrezione. Non è ancora stato reso nota la modalità di esecuzione del provvedimento, unico nella storia politica del Sud Corea, che resterà valido fino al prossimo 6 gennaio. I legali di Yoon stanno combattendo per dichiarare nulla la sentenza, in quanto, secondo la difesa il dipartimento di polizia al quale erano state affidate le indagini sul presunto colpo di stato, non avrebbe l’autorità per svolgere inchieste contro un capo di Stato.