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Bianchi contro rossi: coreografie “minimal” quelle messe in atto dalle tifoserie di Tottenham e Liverpool nella finale di Champions League al Wanda Metropolitano. Lo spettacolo però è stato garantito dalla performance degli Imagine Dragons e dal contorno scenografico. I livelli del Super Bowl negli Usa sono ancora lontani, parliamoci chiaro, ma che la finale Uefa Champions League punti a diventare a partire dai prossimi anni un evento nell’evento, , uno show capace di creare interesse al di là della contesa sportiva, lo si è capito già questa sera nei minuti precedenti al calcio d’inizio tra Liverpool e Tottenham. Niente di trascendentali: se il vostro termine di paragone (per dire) erano le cerimonie d’apertura o di chiusura delle Olimpiadi, le vostre aspettative saranno andate deluse. Sugli spalti gli italiani avrebbero certamente fatto qualcosa di meglio: ma si sa, gli inglesi non badano a questi fronzoli. E del resto hanno ragione: almeno per quest’anno comandano loro. Non ci resta che criticare e restare a guardare. (agg. di Dario D’angelo)
LIVERPOOL, YOU’LL NEVER WALK ALONE
Allo stadio Wanda Metropolitano di Madrid per la finalissima di Champions League fra Tottenham e Liverpool sarà come al solito imponente il seguito dei tifosi inglesi, anche se meno di 35.000 biglietti sono stati riservati dall’UEFA alle due tifoserie. Al di là dello spettacolo visivo, le tifoserie inglesi sanno regalare momenti indimenticabili a livello canoro sugli spalti. Il cavallo di battaglia dei tifosi del Liverpool è senza dubbio “You’ll never walk alone”, un brivido regalato ai tifosi di tutto il mondo quando il coro si innalza. La canzone nasce come brano di un Musical realizzato a Seconda Guerra Mondiale ancora in corso, nel 1945. L’opera si chiama “Carousel” e gli autori sono gli statunitensi Rodgers ed Hammerstein. “You’ll Never Walk Alone” non è dunque una canzone inglese, ma americana, ed è diventata inno del Liverpool dopo un incontro fra il tecnico del primo leggendario Liverpool vincente in Europa, Bill Shankly, e il cantante di un gruppo anni Sesanta, i Peacemaker, Gerry Mardsen. Il quale, grande tifoso dei Reds, regalò a Shankly un trentatré giri del brano, che nel frattempo era trasmesso prima delle partite ad Anfield, essendo stabile tra le 10 hit del momento. Il gradimento di mr. Shankly fece da semaforo verde della Kop, che adottò il brano dunque oltre 55 anni fa e non lo lasciò più, regalandone interpretazioni collettive memorabili.
COREOGRAFIE DERBY: IL TOTTENHAM E “WHEN THE SAINTS…”
Anche gli Spurs possono contare su un seguito crescente e un pubblico dalla tradizione storica. Il passaggio dallo storico stadio White Hart Lane al nuovissimo Tottenham Hotspur Stadium ha raccolto ancor di più la passione del club londinese attorno ai suoi tifosi. Che nella semifinale contro l’Ajax e nei precedenti quarti di finale contro il Manchester City hanno incantato l’Europa col coro che a pieni polmoni rappresenta il club. “When the Saints go marching in” che diventa “When the Spurs go marching in”, un coro che i tifosi biancoblu hanno portato in giro per l’Europa quest’anno, conquistando un appuntamento storico. Il Tottenham infatti non si era mai spinto a giocarsi una finale di Champions League, pur avendo alle spalle vittorie europee nelle altre competizioni.