Lo ammetto: non riesco a immaginare cosa possa voler dire avere 15 anni e vincere a Wimbledon contro una leggenda del tennis. Perchè adolescente lo è stato, naturalmente, anche il sottoscritto: ma aveva appena iniziato le scuole superiori, traduceva versioni e svolgeva espressioni o qualunque problema di matematica del periodo. Figurarsi giocare sul campo numero 1 dell’All England and Lawn Tennis Club; figurarsi superare il primo turno, diventando la più giovane di sempre nello Slam più prestigioso di tutti a vincere un match del main draw. Perchè questo ha fatto Cori Gauff, che nel circuito tutti chiamano Coco: 79 minuti per far fuori nientemeno che Venus Williams, una signora che da queste parti ha vinto qualcosa come cinque titoli, ha riscritto le regole del tennis moderno (ancor prima della sorella Serena, se non altro per ragioni anagrafiche) e che di Coco sarebbe anche un modello. Una storia pazzesca: il tabellone di Wimbledon 2019 ci dice che la prossima avversaria sarà Magdalena Rybarikova, ma stiamo già sconfinando in dettagli che diventerebbero fondamentali solo in caso di una corsa pazzesca verso il titolo. Cori Gauff la storia l’ha già scritta: non solo, lo ha fatto un’altra volta perchè già qualificandosi per la partita di oggi era entrata nelle statistiche come la più giovane di sempre nel main draw dei Championships. Un altro record per una carriera da predestinata, come si era visto all’Orange Bowl vinto a 14 anni, la più giovane dai tempi di Nicole Vaidisova – una che ha raggiunto altissime sfere subito, ma non è durata.



CORI GAUFF: CHI E’ LA 15ENNE CHE HA SBANCATO WIMBLEDON

A dirla tutta Cori Coco Gauff un primato lo aveva ottenuto anche qualche mese prima: nel 2017 agli Us Open era diventata la più giovane a giocare una finale juniores. L’aveva persa contro Amanda Anisimova, un’altra di cui abbiamo parlato a sufficienza in queste pagine; l’anno dopo si è rifatta al Roland Garros rimontando Caty McNally. Nativa di Atlanta, si è trasferita in Florida ed è figlia d’arte: papà Corey ha giocato a basket per Georgia State (senza lasciare troppo il segno), la madre è stata un’atleta per Florida State. E’ sostanzialmente una predestinata, al pari di altre che l’hanno preceduta: gli Stati Uniti del tennis femminile stanno vivendo un periodo davvero spettacolare, perchè Gauff e Anisimova sono appena la punta dell’iceberg di un movimento che ha prodotto anche Sofia Kenin (lei pure di origine russa, vincitrice al Mallorca Open e capace di battere Serena al Roland Garros) e quella Catherine Bellis che fenomeno lo era qualche anno fa, poi si è persa per strada. Il bacino e le possibilità sono naturalmente sconfinati, ma poi a battere Venus Williams a Wimbledon bisogna arrivarci: Coco lo ha fatto e l’abbiamo vista piegarsi sulla racchetta, trattenere a stento le lacrime e parlare a lungo con un’avversaria che, avendo 24 anni in più, potrebbe facilmente e letteralmente essere sua madre. La storia ci insegna che un momento del genere può restare isolato, e che non sempre vittorie di questo tenore ti fanno diventare Maureen Connolly o Monica Seles: alla Gauff il compito di seguire queste orme, di certo il primo passo è stato di quelli buoni…

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