Il Coronavirus potrebbe rivelarsi un vero e proprio dramma soprattutto per le Regioni del Sud Italia. Lo rivelano gli 007 che, secondo quanto scrive Il Mattino, con un report riservato avrebbe messo in guardia il governo sulla possibilità di disordini sociali molto intensi. “Potenziale pericolo di rivolte e ribellioni, spontanee o organizzate, soprattutto nel Mezzogiorno d’ Italia dove l’ economia sommersa e la capillare presenza della criminalità organizzata sono due dei principali fattori di rischio”, si leggerebbe nella nota, facendo leva proprio sulla crisi economica e sulle serrate delle varie attività commerciali a causa dell’emergenza Coronavirus. Non si tratterebbe però di un vero e proprio allarme quanto piuttosto di una ipotesi tuttavia concreta, tra le tante rese note dall’intelligence. Lo scenario ipotetico risulterebbe dai dati raccolti dalle forze dell’ordine forniti costantemente agli 007. Nel dossier finito sul tavolo dello staff del premier Conte è contenuto anche un episodio avvenuto a Napoli nei giorni scorsi, quando un uomo dei Quartieri Spagnoli avrebbe scippato ad una donna la busta della spesa. Un ulteriore ed ennesimo segnale di disagio nel Meridione.
CORONAVIRUS, 007 AVVERTONO CONTE “A SUD PERICOLO RIVOLTE E RIBELLIONI”
C’è un mondo sommerso (e neppure tanto) al Sud, rappresentato da parcheggiatori abusivi, contrabbandieri, spacciatori che vanno ad alimentare l’economia illegali. Un’altra fetta è formata dai lavoratori in nero che lavorano negli esercizi commerciali ora costretti alla chiusura dal decreto Conte e che a breve non sapranno più come vivere. Secondo i dati Istat, i lavoratori irregolari censiti sono 3,7 milioni, per l’80% proprio al Sud Italia. Gli 007 ora si pongono questa domanda: come possono riuscire a sbarcare il lunario i quasi 4 milioni di cittadini, lavatori in nero? E cosa accadrebbe se il Coronavirus rendesse indispensabile prorogare ancora a lungo le misure di distanziamento sociale attualmente in atto? A questo va ad aggiungersi anche la presenza della criminalità organizzata. Le forze dell’ordine in questo periodo non sono solo impegnate nel far rispettare le misure contenitive ma anche nel monitorare il modo in cui i clan stanno affrontando l’emergenza sanitaria. Il timore dell’intelligence è che la complessa e delicata situazione possa indurre i boss a scatenare disordini, facendo leva anche sul sentimento di disperazione dei cittadini. E non è un caso se nei giorni scorsi il ministro per il Sud, Provenzano, abbia lanciato l’allarme sulla necessità di reperire risorse per aiutare i lavoratori in nero. Molto dipende dalla durata dell’emergenza. Al momento la situazione sarebbe sotto controllo dal momento che non si sarebbero registrati casi di saccheggio nei supermercati o proteste ma la situazione potrebbe degenerare all’improvviso.