«A Lodi non ci risultano persone contagiate dal coronavirus. L’emergenza a cui faceva riferimento il presidente Fontana e’ relativa al numero di ricoveri nel nostro ospedale. Persone giunte probabilmente dai comuni della zona rossa», così all’Ansa il sindaco Sara Casanova dopo le parole del governatore lombardo Attilio Fontana. A lanciare l’allarme dal punto di vista economico è Lorenzo Maggi, vicesindaco di Lodi e assessore alle Attività Produttive: «La provincia di Lodi attualmente ha una zona rossa di carattere sanitario di cui la città capoluogo non fa assolutamente parte. Però la nostra città rischia purtroppo di diventare zona rossa dal punto di vista economico: tutte le attività produttive del capoluogo stanno registrando un pericoloso, preoccupante, calo del fatturato». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



FONTANA: “EMERGENZA CORONAVIRUS A LODI”

Situazione di emergenza a Lodi a causa del coronavirus. Non è tanto l’epidemia e le infezioni a preoccupare, quanto il fatto che l’ospedale locale sia al completo, e di conseguenza i medici e il personale sanitario non sanno più dove ricoverare i pazienti. A portare alla luce la questione delicata è stato il governatore della regione Lombardia, Attilio Fontana, che intervenuto durante la trasmissione di La7, L’Aria che tira, ha spiegato: “Purtroppo questa notte è scoppiata un’altra emergenza a Lodi. A Lodi improvvisamente nel pomeriggio di ieri c’è stato un affollamento di ricoveri: 51 ricoveri gravi di cui 17 in terapia intensiva. Lodi non ha un numero sufficiente di camere di terapia intensiva per cui sono stati trasferiti in altre terapie intensive della Regione”. Secondo Fontana bisognerebbe concentrarsi maggiormente sui problemi reali e un po’ meno sul “gossip”: “Se si ridesse meno della mascherina – ha aggiunto e concluso il presidente lombardo – e si guardasse il problema più attentamente credo che sarebbe saggio”.



CORONAVIRUS, EMERGENZA A LODI: MA I NUMERI DEI MALATI IN LOMBARDIA SONO STABILI

In Lombardia il numero di contagiati è salito a quota 406, solamente tre in più rispetto alla giornata di ieri, e inoltre, stanno divenendo consistenti guarigioni e dimissioni dagli ospedali. Un trend senza dubbio positivo alla luce dell’allarme scattato esattamente una settimana fa. Le vittime continuano ad essere pazienti anziani già affetti gravi patologie, e questo non significa che le loro morti siano meno importanti di altri, ma semplicemente che chi è sano non corre alcun pericolo contraendo il coronavirus, se non più di quelli che si rischiano con una banale influenza. “Oggi in Lombardia i casi positivi al coronavirus sono 40 – le parole dell’assessore al welfare, Giulio Gallera – dei quali 216 ospedalizzati. Più della metà è asintomatico, è a casa e sta bene. L’altro ieri gli ospedalizzati erano 44 e ieri 39. Non è una statistica ma il numero di coloro che da positivi sono stati ricoverati si è ridotto. E poi abbiamo avuto 37 persone che sono state dimesse, quindi in condizioni di poter lasciare l’ospedale, molti col tampone negativo e altri guariti”.

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