In una lunga intervista concessa al Corriere della Sera, Alessandro Gassman ha parlato del Coronavirus confessando di avere molta paura. Isolato con la famiglia in una casa della Maremma, il popolare attore ha detto che “c’è qualcosa di sbagliato in chi non ha paura”, citando i casi di Boris Johnson e Donald Trump che “si vede che pregavano per i mercati dei loro Paesi”. Approfondendo il concetto, Gassman ha comunque affermato che la paura può essere una cosa positiva, perché ti obbliga a prendere maggiormente sul serio la situazione ed essere più ligio nelle indicazioni che sono arrivate dal Ministero della Salute. “I bisticci politici non portano alcun vantaggio, io ascolto solo i medici: dobbiamo remare tutti nella stessa direzione”.
Alessandro Gassman ha parlato della vita in quarantena, descrivendo per esempio la spesa: è lui che se ne occupa in prima persona, mette guanti di gomma e sciarpa (lì non sono disponibili, ha detto) e quando torna a casa “levo le scarpe e disinfetto le buste”. In casa, oltre alla moglie Sabrina, ci sono il figlio Leo e la sua fidanzata. Intanto Gassman si tiene occupato: per Sky Cinema sta registrando alcuni video nei quali in pochi secondi ripercorre la storia di alcuni film celebri. Nelle scene di guerra, ha indossato la divisa già utilizzata da papà Vittorio e Ugo Tognazzi in La grande guerra, film di Mario Monicelli: “Un fan mi ha mostrato gli incassi: pazzesco, papà fu il primo a incassare più di un miliardo di lire”. Di Vittorio Gassman, Alessandro ha detto che essendo nato nel 1922 non avrebbe avuto troppi problemi con il Coronavirus: “E’ della generazione sopravvissuta alla guerra, dopo un orrore come quello non ti perdi d’animo”.
CORONAVIRUS, ALESSANDRO GASSMAN: CI STIAMO COMPORTANDO BENE
Tornando per un attimo al progetto per Sky Cinema, non si sa se verrà fuori un film ma Alessandro Gassman dice di avere dei progetti. “Solo che non è facile” ha ammesso: Leo ha vinto le Nuove Proposte a Sanremo e dunque ora canta continuamente. Un altro segno dei tempi, la stretta convivenza che non sempre (si fa per ridere, ma forse nemmeno troppo) è rose e fiori: riguardo il cinema, Gassman ha confessato che fare commedie, “anche se sarebbe salvifico e beneaugurante”, potrebbe essere più complicato dei tempi pre-Coronavirus. La vita in genere sarà diversa, con maggiore consapevolezza di quanto si aveva e ci si potrà ora permettere; tutto sommato però la gente si sta comportando molto bene. “Nelle difficoltà mostriamo di avere gli attributi, ma mi manca parlare senza WhatsApp e abbracciare le persone, non poterle vedere”.