Coronavirus e mondo dell’informazione: c’è stato forse nell’ultimo periodo un eccesso di mediatizzazione del fenomeno? È questo quello che si chiede l’ADUC (l’Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori) che in un recente comunicato ha reso pubbliche alcune riflessioni a proposito dell’epidemia di quello che oramai è conosciuto come COVID-19 e che oramai monopolizza l’apertura non solo dei tutti i principali tg nazionali ma pure delle testate cartacee: “Giusto informare su quanto accade soprattutto in Cina” spiega l’ADUC nel suo comunicato pur spostando l’attenzione su un altro aspetto: infatti nel mondo occidentale il numero dei casi continua a essere largamente marginale (poche decine di episodi conclamati) e ancora minore è il dato relativo alla mortalità a causa del Coronavirus. Partendo quindi dai dati in possesso di tutti il comunicato ricorda pure come gli aggiornamenti da tutti i principali nodi ferroviari e aeroportuali siano costanti, come pure i bollettini circa l’evolversi delle condizioni dei due cittadini di nazionalità cinese ricoverati presso lo “Spallanzani” di Roma. Eppure sembra invece ci sia una sottovalutazione di un altro aspetto.



CORONAVIRUS E MEDIA, ADUC: “TROPPA MEDIATIZZAZIONE SU TV E STAMPA”

Secondo ADUC, nonostante l’impatto dell’epidemia del Coronavirus sull’economia mondiale e su quella italiana non sarà certo indolore, ci si dimentica che la cosiddetta influenza classica ha causato nella quinta settimana di questo 2020 già 218 decessi (media giornaliera), un dato decisamente elevato e ovviamente non comparabile agli episodi mortali di Coronavirus registrati nel Vecchio Continente. “Ogni anno nel mondo l’influenza provoca da tre a cinque milioni di casi gravi e da 250mila a 500mila morti ma non ci risultano periodi prolungati e dettagliati di informazione con corrispondenti Rai inviati sul luogo dove si registrano maggiori malati e morti” polemizza ADUC ricordando pure come non sono previsti in questi casi voli dello Stato che vanno a riprendere gli italiani che in giro per il mondo si sono ammalati a causa dell’influenza classica. Insomma, come conclude il suddetto comunicato, “questi sono ‘solo’ dei numeri, e dovrebbero far riflettere e anche molto”.

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