Aumentano i casi di persone positive al coronavirus che mostrano sintomi neurologici. Ne parla Jeremy Rossman, virologo dell’Università del Kent, in un articolo pubblicato da The Conversation in cui segnala che oltre un terzo dei pazienti mostra questo tipo di sintomi. Nella maggior parte dei casi il Covid-19 è un’infezione respiratoria che provoca febbre, dolori, stanchezza, mal di gola, tosse e nei casi più gravi difficoltà respiratorie. Ma Sars-CoV-2 può infettare anche cellule al di fuori del tratto respiratorio, incrementando la varietà di sintomi, come quelli gastrointestinali (diarrea e nausea), al cuore e nella coagulazione del sangue. A questi ne vanno aggiunti anche neurologici. Diversi studi citati da Rossman riportano pazienti positivi al coronavirus che poi soffrono della sindrome di Guillain-Barré, un disturbo in cui il sistema immunitario risponde ad un’infezione e finisce per attaccare erroneamente le cellule nervose, arrivando a provocare anche la paralisi. Ci sono poi studi che parlano di gravi forme di encefalite e ictus nei giovani.



CORONAVIRUS, ANCHE GRAVI SINTOMI NEUROLOGICI COME ALLUCINAZIONI

Studi cinesi e francesi si sono soffermati sulla prevalenza dei disturbi neurologici nei pazienti positivi al coronavirus. Questi studi, secondo il professor Jeremy Rossman, hanno dimostrato che il 36 per cento dei pazienti ha sintomi neurologici. Nella maggior parte dei casi erano lievi, come mal di testa o vertigini che potrebbero essere causati da una forte risposta immunitaria. Altri invece, più gravi, non comprendono solo perdita di olfatto e gusto, ma anche debolezza muscolare, convulsioni e allucinazioni. Questi sono sintomi che emergono nei casi gravi del Covid-19, con stime che vanno dal 46 all’84 per cento dei casi gravi che mostrano sintomi neurologici. Si parla anche di disorientamento, disattenzione e disturbi del movimento, persistenti anche in fase di convalescenza. Da alcuni studi è emerso che la “porta” attraversata dal virus tramite il sangue è la barriera emato-encefalica del cervello. Il coronavirus non è l’unico virus respiratorio che può anche infettare il cervello e provocare disturbi neurologici, ma ciò è comunque preoccupante.

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