Nuovo assalto ai supermercati dopo la decisione del governo di istituire una zona rossa per tutta l’Italia. Come riferito da numerosi organi di informazione online, fra cui SkyTg24, nelle scorse ore sono stati “svaligati” numerosi market delle provincia di Roma, Torino, Napoli e Palermo in particolare. La gente si è riversata in massa nei negozi, dopo la comunicazione di rimanere chiusi in casa, e temendo la scarsità di approvvigionamenti. Una decisione insensata in quanto il decreto firmato dal presidente del consiglio permette di uscire di casa per poche ragioni, fra cui appunto quella di fare la spesa. Inoltre, anche se i centri commerciali chiuderanno nei weekend, rimarranno comunque aperti i generi alimentari. Sia chiaro, non è consigliato a dare a fare la spesa con tutta la famiglia, ma al momento, sottolineano le autorità non vi è alcun rischio di rimanere senza cibo. “Non è necessario – la nota di Palazzo Chigi – e soprattutto è contrario alle motivazioni del decreto, affollarsi e correre ad acquistare generi alimentari o altri beni di prima necessità che potranno in ogni caso essere acquistati nei prossimi giorni. Non c’è alcuna ragione di affrettarsi perché sarà garantito regolarmente l’approvvigionamento alimentare”.



CORONAVIRUS, ASSALTO AI SUPERMERCATI: CONDANNE SUL WEB

Come detto sopra, però, non è bastato ad impedire che si formassero lunghe code notturne nei supermercati di numerose città, a cominciare da quelli della capitale, dove un market di via Tuscolana, ha dovuto scaglionare gli ingressi, imponendo distanza di sicurezza alle casse e i guanti nel reparto ortofrutta, per evitare assembramenti. “Le persone fanno incetta anche di saponi e disinfettanti, l’alcol va a ruba ed è praticamente esaurito”, le parole di un commesso riferite a SkyTg24.it. Molti coloro che hanno fatto scorte esagerate, alcuni addirittura con due carrelli stracolmi di spesa. A Palermo si è reso invece necessario l’intervento della polizia per evitare disordini presso un supermercato aperto h24 in via Libertà. Inutile sottolineare come questo comportamento sia stato fortemente condannato sul web e sui social, e il diktat ripetuto è sempre lo stesso “State a casa”.

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