Prosegue il dibattito dopo la sospensione del vaccino Covid di Astrazeneca. Matteo Liguori, rappresentante di Irbn, società che produrrà questo vaccino, ha tenuto a precisare ai microfoni di Oggi è un altro giorno: «Non si tratta di uno stop alla sperimentazione, ma di una sospensione dovuta a un caso su 50 mila soggetti a cui stanno somministrando il vaccino su base volontaria. Si tratta di una sospensione precauzionale in attesa di avere un quadro completo del perché a questa persona è sorta questa potenziale malattia. Dobbiamo fare degli approfondimenti, che verranno fatti da una commissione di esperti indipendenti. Non è un evento inatteso: con un campione così ampio può capitare, bisogna capire se c’è un nesso casuale con la somministrazione del vaccino». Il soggetto ha riportato un’infezione e un’alterazione del sistema spinale ma Liguori ha tenuto a precisare che «la causa non è assolutamente scontato che sia correlata al vaccino». «Il monitoraggio continua e prosegue, lo studio va avanti. Nuovi individui ripartiranno quando verrà dato il via libera dalla commissione», ha aggiunto Liguori, che non si è sbottonato sulle tempistiche: «Non è dato sapere i tempi, dipende quanto impiegherà la commissione a dare il suo giudizio: può risolversi in un paio di giorni come può risolversi in alcuni mesi». (Aggiornamento di MB)



DI LORENZO (IRBN): “SPERIMENTAZIONE PROCEDE”

La decisione presa dal colosso farmaceutico AstraZeneca di fermare la sperimentazione sul vaccino anti-Covid è stata commentata a Fanpage.it anche Annalisa Capuano, docente presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. L’esperta ha commentato: “Ipotizzo, sulla base di quanto comunicato ad oggi, che questo evento avverso non comporterà una sospensione definitiva della sperimentazione. Un solo evento avverso non basta, a meno che non si tratti di un qualcosa di eccessivamente grave e strettamente connesso alla somministrazione del vaccino. Tale correlazione potrà essere stabilita attraverso una corretta valutazione del cosiddetto nesso di causalità”. Una ipotesi diffusa dal momento che la sperimentazione del vaccino potrebbe presto riprendere già dalla prossima settimana, come riporta anche il Financial Times. A dire la sua al medesimo portale FanPage.it, anche Piero Di Lorenzo, presidente Irbm, istituto di ricerca di Pomezia ha spiegato: “Non è stata sospesa la sperimentazione, ma sono state bloccate le nuove vaccinazioni nei nuovi paesi. Aspettiamo il parere del comitato scientifico indipendente, come da routine. Una riprova del rigore e della severità con cui vengono fatti i test. Se arriverà entro poche settimane non ci saranno ritardi sulla diffusione dell’antidoto”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



MEDICO VOLONTARIO “RISCHIO C’È MA STUDIO È SERIO”

Lo stop del test sul vaccino anti-Covid ha segnato la seconda battuta di arresto dopo quella avvenuta lo scorso agosto per una verifica. La sperimentazione del vaccino Oxford-AstraZeneca, tuttavia, viene considerata seria e sicura, come spiega Antonio Metastasio, psichiatra originario di Terni che ora lavora a Oxford con il National health service e che si sta sottoponendo anche lui alla stessa sperimentazione. Lo riferisce oggi Il Fatto Quotidiano online che riporta le parole del volontario, uno tra i 50mila a cui è stata inoculata una dose di vaccino: “Spero che la sperimentazione continui. E comunque quanto successo è una dimostrazione di serietà e sicurezza dello studio”, ha commentato. Metastasio, raggiunto dall’Ansa, ha ammesso di stare bene e di essere in procinto di ricevere una seconda dose di vaccino alla fine del mese. “Al momento non ho ricevuto alcuna comunicazione”, ha ammesso. Il medico volontario ha poi asserito di “non essere preoccupato. Non so esattamente cosa sia successo – aggiunge – ma in questi studi ogni evento va riportato. Bisogna capire ma il rischio di effetti collaterali c’è per qualsiasi farmaco”. La sperimentazione, ha aggiunto, “è tra l’altro in ‘doppio cieco’ e quindi nessuno di noi sa se abbiamo ricevuto una dose di vaccino e di placebo”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



GARATTINI: “CAPITA”

Silvio Garattini, presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, in merito alla sospensione dei test sul vaccino anti-Coronavirus da parte del colosso farmaceutico AstraZeneca, ha dichiarato all’AdnKronos: “Può capitare e poteva anche essere atteso, succede anche con i farmaci, ma non è una bocciatura. Ovvero, se c’è un caso sospetto ci si ferma per capire se è dovuto al prodotto o a situazioni che riguardano i pazienti. Ora bisogna evitare il più possibile di entrare nei piccoli dettagli e aspettare di vedere quando lo studio sulla sperimentazione sarà completo”. Successivamente, Garattini ha aggiunto: Se c’è qualcosa che non funziona, certamente bisogna verificare. Quello che dovrebbe rassicurare è che di fronte ad un solo caso sospetto si ferma l”intera sperimentazione. Ricordiamoci che sono sei i vaccini testati sull’uomo in questo momento nel mondo, dobbiamo essere fiduciosi”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)

ASTRAZENECA, TEST VACCINO COVID SOSPESO: VOLONTARIO RIPORTA UNA GRAVE FORMA DI MIELITE

La notizia della sospensione, seppur temporanea, del vaccino da parte del colosso farmaceutico AstraZeneca, che sta cercando da mesi la cura definitiva per il coronavirus assieme all’università di Oxford, non è senza dubbio una buona nuova. Si parla di una reazione negativa da parte di un volontario che si è sottoposto al test, e tale news rischia di alimentare ulteriormente lo scetticismo già diffuso nei confronti dello stesso vaccino anti covid-19. Sui social, infatti, sono moltissimi coloro che hanno già fatto sapere di non volersi sottoporre al vaccino anche quando questo sarà disponibile, alimentando il movimento No Vax che negli ultimi anni ha trovato sempre più seguaci. AstraZeneca è una delle tre aziende che stanno effettuando la fase 3 dei test negli Stati Uniti, quella appunto della sperimentazione sull’uomo; le altre due sono la Pfizer, in collaborazione con la BioNTech, e la Moderna. Tornando alla reazione del paziente, secondo quanto riferisce RaiNews, questi avrebbe subito una gravissima forma di mielite, un’infiammazione del midollo spinale che può provocare anche gravi conseguenze se non trattata in maniera adeguata. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CORONAVIRUS, ASTRAZENECA SOSPENDE TEST VACCINO: “REAZIONE AVVERSA DI UN VOLONTARIO”

La multinazionale farmaceutica anglo-svedese, AstraZeneca, ha deciso di sospendere tutti i test clinici sul vaccino contro il coronavirus. La notizia è giunta nelle ultime ore, dopo che uno dei partecipanti alla fase 3, quella del test sull’uomo, ha accusato una seria reazione avversa. Si tratta di uno stop temporaneo, un periodo di tempo breve (o almeno si spera), che permetterà alla stessa multinazionale di esaminare con attenzione il caso, e scoprire cosa abbia suscitato la reazione negativa. Un portavoce di AstraZeneca ha fatto sapere: “Si tratta di un’azione di routine – le parole riportate dall’edizione online di Repubblica in data 8 settembre – che si verifica ogni volta che c’è una potenziale reazione inspiegata in uno dei test”, e ancora “Il nostro processo standard di revisione dei test ha fatto scattare una pausa”, che consente il tempo di “indagare e assicurare allo stesso tempo il mantenimento dell’integrità del processo dei test”. La ditta farmaceutica che sta realizzando il vaccino in collaborazione con l’università di Oxford, ha aggiunto e concluso: “Nei test più ampi reazioni possono accadere per caso ma devono essere indipendentemente valutate con attenzione”.

CORONAVIRUS, ASTRAZENECA SOSPENDE TEST VACCINO, FAUCI: “IMPOSSIBILE AVERLO ENTRO IL 2020”

Ovviamente non si tratta di un fatto così inusuale nello sviluppo di un vaccino, una sospensione per un accertamento, ma è anche vero che nell’epoca coronavirus, ogni qualsiasi aggiornamento riguardante la “cura definitiva” contro il covid-19 finisce sotto la lente di ingrandimento, e l’AstraZeneca ha perso il 6% a Wall Street dopo l’annuncio. I dati iniziali del vaccino, ricorda ancora Repubblica, avevano mostrato segnali molto confortanti con una robusta risposta immunitaria, e degli effetti collaterali giudicati deboli. Con il proseguo dello sviluppo sono stati reclutati ben 30mila volontari negli Stati Uniti, ma anche migliaia in Gran Bretagna, e delle sperimentazioni più contenute anche in Sud Africa e Brasile. Questa battuta d’arresto si sposa con le recenti parole di Anthony Fauci, massimo esperto di malattie infettive d’America, che ha spiegato: “E’ improbabile che avremo una risposta definitiva sulla sicurezza e l’efficacia di una vaccino entro la fine dell’anno”.