La Francia ha annunciato che le scuole riapriranno il prossimo 11 maggio: la prima misura della Fase 2 contro il Coronavirus sarà il ritorno degli alunni nelle strutture di insegnamento anche se, si dice, inizialmente questo potrebbe avvenire solo in zone geografiche nei quali la curva dei contagi sia sensibilmente scesa e, comunque, a scaglioni con solo metà degli scolari un aula, con turni di una settimana. Tuttavia il provvedimento è importante a prescindere, e ci sarebbe qualche elemento a renderlo “accettabile” anche dal punto di vista scientifico: ovvero, la tesi secondo la quale i bambini non solo siano molto meno a rischio di essere contagiati con Coronavirus e di svilupparlo in forme forti (nella maggior parte dei casi sono addirittura asintomatici), ma non sarebbero contagiosi come si credeva in precedenza (cioè tanto), e questa teoria ora sarebbe anche supportata dagli studi. Ricordiamo che in Italia il tema è ultimamente oggetto di profonde discussioni a più livelli.



Intanto Jean-François Delfraissy, presidente del Consiglio scientifico Covid-19 che collabora con Emmanuel Macron, ha affermato che nessuna delle scuole in Francia sarebbe stata un focolaio di infezione; Isabelle Sermet-Gaudelus, pneumo-pediatra presso l’ospedale Necker di Parigi, ha parlato di test positivi che nei bambini sono in numero decisamente minore rispetto agli adulti e, infine, uno studio cinese pubblicato sul Journal of the American Medical Association, che ha preso in esame 44 mila casi di Coronavirus, ha stabilito che i bambini di età inferiore ai 10 anni che sono stati contagiati sono inferiori al 1%, mentre ci arrivano a malapena le persone tra i 10 e i 19 anni. Fino a qui comunque viene stabilito lo scarso rischio per i bambini e gli adolescenti; c’è però il caso del primo bambino contagiato in Francia che lascia intendere come la cosa possa essere più ampia.



Corriere.it riporta la vicenda, che risale alla fine di gennaio: a Contamines-Montjoie, nell’alta Savoia, un cittadino britannico che aveva contratto il Coronavirus a Singapore ha raggiunto gli amici e tra le 12 persone che ha poi contagiato c’era un bambino di 9 anni, che oltre alla scuola del paesino frequenta altri corsi in altri istituti. Ebbene: le autorità hanno tracciato i contatti del bambino, hanno identificato ben 112 persone (compagni e insegnanti) che avrebbero potuto contrarre il Covid-19 e sono rimasti sorpresi quando hanno verificato che gli infetti erano… zero (nemmeno i fratelli), soprattutto perché in un periodo nel quale le misure sanitarie erano molto meno stringenti e, per di più, sono invece stati trasmesse influenza e rino-faringite. Solo un caso isolato? Possibile, ma i nuovi studi supporterebbero la tesi dei bambini poco contagiosi.

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