In questi giorni così drammatici anche in Spagna per il perdurare dell’emergenza sanitaria per la pandemia da coronavirus, ecco che il Barcellona scende ancora una volta in campo per iniziative di solidarietà e beneficenza. E L’ultima impresa di cui il club blaugrana si fregia è ben storica: la fondazione infatti ha appena annunciato di voler cedere i diritti del nome dello stadio Camp Nou per un anno, al fine di raccogliere fondi che verranno girati alla ricerca contro il coronavirus. La nota diffusa non è passibile di fraintendimenti: “Il consiglio direttivo ha approvato la cessione dei diritti del nome dello stadio per la stagione 2020/21 alla Barça Foundation per raccogliere fondi da investire nella ricerca di progetti sviluppati in Catalogna e nel resto del mondo coinvolto nella lotta contro gli effetti del Covid-19”. La decisione è storica e ben testimonia la gravità del contesto che sta vivendo il mondo del calcio e che stiamo vivendo tutti noi: mai dal settembre del 1957 (quando è stato aperto il Camp Nou) è stata fatta una cosa simile e parecchi sponsor sono già pronti a farsi avanti in questa asta benefica, del tutto inedita, allettati chiaramente di vedere il proprio nome su uno degli stadio più famosi al mondo.
IL CAMP NOU CAMBIERA’ NOME PER LA STAGIONE 2020-21
Il Camp Nou dunque a breve potrebbe presto cambiare in parte il nome, o meglio, all’attuale nome verrà aggiunto una speciale appendice: lo stadio, dalla capacità di più di 99000 spettatori per un anno sarà dunque oggetto di sponsorizzazione, e la fondazione del Barcellona ha già spiegato che gli introiti che verranno generati da tale operazione: “Creeranno un fondo che sarà diviso in parte per un progetto sul coronavirus condotto dagli sponsor stessi e il resto sarà condiviso tra gli altri progetti che si stanno sviluppando parallelamente”. Diramata la notizia, il vicepresidente dei Barcellona Jordi Cardoner ha poi aggiunto: “Vogliamo inviare un messaggio universale: per la prima volta qualcuno avrà l’opportunità di mettere il proprio nome sul Camp Nou e le entrate andranno a tutta la comunità”.