Mentre nel mondo del calcio è bollente la discussione sulla ripresa o meno di allenamenti e campionato, il basket già da qualche settimana ha deciso per lo stop definitivo alla stagione: una mossa che per il presidente della FIP Petrucci a quanto pare è stata ben previdente “Il tempo ci ha dato ragione della chiusura della stagione” sono le parole del numero 1 della federbasket, intervistato questa mattina da La Stampa, che oltre a rivendicare dunque la bontà della scelta, pure ne ha approfittato per fissare già le basi di quella che deve essere una rinascita del basket in Italia, dopo lo stop per l’emergenza coronavirus. Per ripartire infatti, per Petrucci serve: “Essere tutti d’accordo sulle novità da apportare ai campionati, sulle misure per riammodernare i palazzetti e sperare che il Governo aiuti davvero lo sport, quello professionistico in testa. Vedo grande impegno e disponibilità da parte del ministro Spadafora e del suo Gabinetto”.
CORONAVIRUS BASKET, PETRUCCI SU QUOTA ITALIANI E GRAVINA
Nella lunga intervista pure per Petrucci vi è spazio per dire la sua sui tanti temi sempre caldi nel mondo del basket, come la quota di stranieri e italiani all’interno dei club, argomento che solo nei giorni scorsi era stato riportato sotto ai riflettori anche da Gandini, presidente della Legabasket Serie A. Su tale argomento la posizione del numero 1 della Federbasket è chiara: “Voglio essere chiaro: gli italiani devono giocare e il numero dei nostri giocatori rimane un punto fermo. Si può cambiare qualcosa sul sistema d’impiego e parlare anche di squadre con meno italiani, compensate da altre che ne avranno di più. A patto che la quota complessiva resti perlomeno inalterata”.
In chiusura del suo intervento però non può mancare per Petrucci un commento sul suo “collega” del mondo del calcio Gabriele Gravina, che si sta trovando in seria difficoltà sulla ripresa dei campionati: “Alla fine presumo che ci sarà un punto d’incontro, non so in quale direzione. Tutti amiamo il calcio, ma non accetto che si seguiti a dire che finanzia tutto lo sport: non il basket. Non invidio la posizione di Gravina, sta facendo gli interessi della Federcalcio e non posso criticarlo”.