Del basket fermo per l’emergenza Coronavirus ha parlato anche Zoran Savic, intervistato dal Corriere di Bologna. L’ex centro serbo è ben conosciuto sotto le due torri: ha giocato per la Virtus tra il 1996 e il 1998 vincendo scudetto, Coppa Italia ed Eurolega, poi ha chiuso la carriera con un anno agli arcirivali della Fortitudo di cui è diventato General Manager (ruolo che ha ricoperto per tre anni, facendo lo stesso in seguito a Barcellona). Elemento della Jugoplastika Spalato che ha dominato in Europa lanciando innumerevoli talenti poi diventati campionissimi, Savic oggi è un agente e ha detto la sua sulla situazione che le coppe europee stanno vivendo. Il vero tema è quello delle perdite economiche: il serbo ha esplicitato quello che sarebbe un grosso problema per l’organizzazione, che potrebbe chiaramente avere un effetto negativo anche sulla prossima stagione.



Come sappiamo, dal 2009 l’Eurolega è organizzata da ECA (Euroleague Commercial Assets): Savic ha detto che l’organizzazione ha la necessità di far ripartire le sue coppe, soprattutto l’Eurolega, che prenderebbe una mazzata devastante in caso contrario”. Le perdite sarebbero stimate intorno ai 10-15 milioni di euro: cifra enorme che comprende l’eventuale rimborso dei biglietti e i diritti commerciali che naturalmente sono stati già venduti per la Final Four (che si dovrebbe tenere a Colonia). Per questo motivo, ha detto Savic, si farà di tutto per tornare a giocare e portare a termine la stagione ma la cosa sarà comunque complicata. Il motivo? Per l’ex centro serbo “il basket è uno sport di precisione e lavoro collettivo, allenarsi in casa permette solo di non ingrassare”. Tradotto in termini temporali, dopo aver ripreso gli allenamenti (e ancora non sappiamo quando tutte le 18 partecipanti all’Eurolega potranno effettivamente farlo) ci vorranno parecchie settimane per tornare in piena forma.



CORONAVIRUS BASKET, SAVIC PARLA DELL’EUROLEGA

In più c’è il problema di dover rimettere insieme le squadre: parecchi stranieri infatti hanno lasciato il Paese nel quale giocano per tornare a casa e stare vicini alle famiglie nel periodo di isolamento da Coronavirus. Un argomento che abbiamo ampiamente visto in Italia, dove la chiusura anticipata del campionato è stata presumibilmente dovuta anche al fatto che oltre 50 giocatori fossero partiti dall’Italia, e non potessero rientrare in tempi brevi per le restrizioni. L’Eurolega vivrebbe lo stesso problema: ricordiamo che allo stato attuale mancherebbero sei giornate di regular season più i playoff, vale a dire un turno al meglio delle cinque gare. Poi la Final Four, che si disputa nello spazio di tre giorni: ci sarebbero i margini per accorciare il calendario, magari fissando la classifica attuale (limitando così anche gli spostamenti) e valutando se giocare i quarti di finale su tre partite. Soluzioni al vaglio, che però non spostano il problema originario.



In più, nella sua intervista, Zoran Savic ha anche parlato della possibilità che la Virtus Bologna ottenga una wildcard per la prossima Eurolega: “La società sta facendo un ottimo lavoro” ha detto, ma secondo il serbo la strada per competere con squadre con budget da 40 milioni è ancora particolarmente lunga. Dunque, il modo migliore che la Segafredo ha di raggiungere l’Eurolega è quello di vincere la Eurocup: le V nere dovrebbero giocare i quarti di finale contro il Monaco (senza il vantaggio del fattore campo, dunque con eventuale gara-3 nel Principato), anche questa competizione è gestita da ECA e dunque il tema è quello di cui abbiamo già discusso. “Per una wildcard la vedo dura” ha chiuso l’ex giocatore delle due squadre di Bologna. Sarebbe comunque un duro colpo per una squadra che stava dominando il campionato italiano, e che si è vista cancellare la possibilità di vincere uno scudetto che manca dal 2001, sotto la guida di Ettore Messina e con Manu Ginobili stella della squadra e MVP della regular season.