Basta sbarchi dalle crociere: l’appello arriva dalla regione Lazio, e dal suo assessore alla Sanità Alessio D’Amato che è intervenuto su un altro tema delicato in tempi di Coronavirus. Quello appunto delle navi da crociera: argomento delicato, e già dibattuto nei giorni scorsi con alcune imbarcazioni che sono state fermate nei porti ma altre che, invece, hanno fatto sbarcare la gente a bordo. Un esempio è quello della Costa Pacifica: partita da Dubai il 14 marzo, ha sbarcato un totale di 2300 passeggeri tra Genova e Civitavecchia, arrivata a La Spezia è stata fatta fermare e 900 membri dell’equipaggio sono rimasti a bordo. La Costa Diadema invece è entrata in porto a Piombino tra urla di giubilo: il sindaco della città, Francesco Ferrari, ha parlato di un suo preciso dovere rispondere positivamente alla richiesta di attracco, considerato che si tratta di una nave battente bandiera italiana e che parte dell’equipaggio è italiana.



Le rassicurazioni al ministro De Micheli, rispetto al divieto di entrare in contatto con la popolazione di Piombino, evidentemente non sono bastate: in Liguria l’assessore regionale alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone, ha parlato di porti saturi a causa dell’eventuale gestione dei casi di positività al Coronavirus. La Costa Luminosa ha attraccato a Savona facendo sbarcare 49 persone positive (tutti membri dell’equipaggio) che sono stati trasferiti in una località alle porte di Genova con trasporti speciali, mentre altre 120 (sane) sono rimaste a bordo. La situazione è complicata e anche per questo è arrivato l’intervento dell’assessore alla Sanità del Lazio, che ha comunque voluto ricordare il lavoro di assistenza sulle navi e i corridoi sanitari, come misure necessarie per garantire assistenza.



Per il resto però le persone dovrebbero restare sulle navi. “Bisogna smetterla con gli sbarchi dei crocieristi, non è accettabile” ha detto Alessio D’Amato, che ha poi aggiunto che secondo lui la gente dovrebbe tornare nel suo Paese, deve andare via e punto”. L’emergenza è attiva, i numeri sono gravi e dunque è comprensibile usare toni del genere. “Non si possono portare le persone a Roma senza sapere quando se ne vanno, queste persone devono scendere solo con una carta d’imbarco e il piano di volo” ha proseguito l’assessore. Un tema che sarà destinato a far discutere anche nei prossimi giorni.

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