Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, decide di affidarsi a calcoli propri per monitorare la diffusione del Coronavirus. La tensione con la Regione Lombardia resta altissima: il numero dei decessi sarebbe 7 volte superiore ai periodi “normali”, quindi emergerebbe una situazione «molto più grave di quella emersa dai dati ufficiali». Del resto, lo stesso Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, nei giorni scorsi aveva detto che per ogni contagiato che conosciamo ce ne sono circa dieci sommersi. Ma questa mossa di Gori contribuisce a montare le polemiche sulla gestione dell’emergenza, sui contagiati “sommersi” e di conseguenza pure sui tamponi. La crescita di Bergamo resta stabile, ma la fotografia della situazione purtroppo arriva dai morti. E allora il sindaco di Bergamo, come riportato da Il Messaggero, “ha deciso di patrocinare una ricognizione esterna”, perché Gori è convinto che i dati ufficiali, quelli della Regione Lombardia, non rispecchino la gravità della crisi. I medici di famiglia sostengono che nella provincia di Bergamo gli infettati sarebbero addirittura 70mila. (agg. di Silvana Palazzo)
CORONAVIRUS BERGAMO, MORTI NON CONTATI?
I morti per il Coronavirus a Bergamo potrebbero essere molti più di quelli dichiarati ufficialmente. Questo è il drammatico sospetto del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. Stando a quanto ha scritto su Twitter, nelle ultime settimane ci sarebbero state 212 decessi sospetti, alcuni dei quali potrebbero essere avvenuti a causa del Covid-19. «Dall’1 al 24 marzo, i decessi dei residenti sono stati 446: 348 più della media degli ultimi anni (98). I decessi ufficialmente dovuti a Covid-19 nel periodo sono 136. Ce ne sono 212 in più. Con una mortalità all’1,5-2%, i contagiati in città sarebbero tra 17 e 23mila», ha twittato il primo cittadino di Bergamo. Dunque, il numero delle vittime potrebbe essere persino peggiore dei dati ufficiali. Ma Gori non è l’unico ad avere questo sospetto. Anche il sindaco di Nembro, Claudio Cancelli, e l’amministratore delegato del centro medico Sant’Agostino, Luca Foresti, lo nutrono. E infatti sul Corriere della Sera hanno pubblicato uno studio che riguarda proprio il Bergamasco.
CORONAVIRUS BERGAMO, C’È PURE CASO NEMBRO
Nembro è il comune più colpito dal Covid-19 in rapporto alla popolazione. Il numero dei morti attribuiti al Sars-CoV-2 è 31. Dall’analisi della media dei morti nel Comune negli anni precedenti, nel periodo di gennaio-marzo, è emerso che Nembro avrebbe dovuto avere in condizioni «normali» circa 35 decessi. Quest’anno sono stati registrati 158 decessi dagli uffici comunali, quindi ci sono 123 morti in più della media. Come si spiega questo numero anomalo di morti? È quattro volte superiore al numero ufficiale e ha avuto un picco durante l’emergenza, secondo lo studio pubblicato sul Corriere della Sera. L’ipotesi che siano tutti deceduti per il Coronavirus non è considerata impossibile dal sindaco di Nembro, Claudio Cancelli, così come dall’amministratore delegato del centro medico Sant’Agostino, Luca Foresti. In tal caso la città avrebbe l’1 per cento di letalità, comunque meno di quella ipotizzata dal sindaco di Bergamo, ma la sostanza non cambia e il sospetto resta.
A #Bergamo, dall’1 al 24 marzo, i decessi dei residenti sono stati 446: 348 più della media degli ultimi anni (98).
I decessi ufficialmente dovuti a #Covid19 nel periodo sono 136. Ce ne sono 212 in più.
Con una mortalità all’1,5-2%, i contagiati in città sarebbero tra 17 e 23mila pic.twitter.com/wnDYE1IVl3— Giorgio Gori (@giorgio_gori) March 26, 2020