Il Coronavirus in Brasile sta vivendo un’escalation del tutto simile a quella registrata in Italia, nella maggior parte dei Paesi europei e negli Stati Uniti d’America. Stando agli ultimi dati disponibili e risalenti alla giornata di ieri, martedì 19 maggio 2020, i dipartimenti sanitari statali e municipali hanno registrato 1.179 decessi da Covid-19 nelle ultime 24 ore, il più grave aggiornamento quotidiano di vittime mortali dalle prime casistiche evidenziate il 17 marzo scorso a San Paolo. In base alle informazioni rilasciate dal Ministero della Salute nelle scorse ore, il Brasile ha fino a questo momento accumulato 17.983 morti causate da malattie respiratorie legate a doppio filo al virus, il cui tasso di letalità nel Paese sudamericano si attesta al 6,6%. Incredibilmente, in un’unica giornata il numero dei contagiati è cresciuto di 17.408 unità e, attualmente, ci sono 271.885 persone positive al Coronavirus, mentre 106.794 sono già guarite, in base a quanto riferito dai vertici nazionali.
CORONAVIRUS BRASILE: GLI INDIGENI SI CURANO CON LE PIANTE
Detto della gravità della situazione in Brasile, l’AGI (Agenzia Giornalistica Italiana) riferisce che nello stato di Amazonas, territorio nel quale l’emergenza connessa alla pandemia si avverte in maniera notevole, al fine di non dipendere dalla sanità pubblica, gli indigeni hanno deciso di curarsi in totale autonomia, mediante l’utilizzo di piante ed erbe medicinali. È quanto sta facendo l’etnia denominata Saterè Mawè. A quali rimedi si ricorre? Infusi a base di corteccia d’alberi, carapanauba dalle virtù anti-infiammatorie, saracura mira utilizzato per la malaria, tè con limone, menta, mango, aglio, zenzero e miele: i risultati, a loro dire, sarebbero straordinari. “Abbiamo trattato tutti i sintomi avvertiti con rimedi preparati da noi stessi, come insegnato dai nostri antenati. A ciascun sintomo la sua cura specifica”, hanno dichiarato. In ogni caso, a torto o a ragione, la loro scelta di trovarsi autonomamente una terapia è motivata dai fatti: i nosocomi a Manaus e dintorni sono presi d’assalto e il Governo non garantisce assistenza.