Galoppa, purtroppo, la pandemia di Coronavirus in Brasile: stando agli ultimi dati disponibili, nel Paese sudamericano si sono registrati 310.921 casi di positività e 20.082 decessi. Inoltre, ieri è stato stabilito un nuovo, triste primato: i morti quotidiani sono stati 1.188, come reso noto dal ministero della Sanità locale. Da record anche l’incremento registrato nel numero dei contagi giornalieri: oltre 18.500. La nazione si appresta così a prendere da un momento all’altro il posto attualmente occupato dalla Russia nella speciale graduatoria dei casi rilevati, attualmente seconda solo agli Stati Uniti d’America per numero di persone contagiate. Rispetto ai positivi, il Ministero della Sanità brasiliano ha ammesso che il numero reale è presumibilmente più alto rispetto a quello fornito, in quanto non sono stati eseguiti troppi test sul territorio nazionale. Il bilancio ufficiale delle vittime è per giunta raddoppiato in meno di due settimane: il 9 maggio, i deceduti ello Stato erano 10mila.



CORONAVIRUS BRASILE: IL NUMERO DI MALATI È MAGGIORE DI QUELLO DICHIARATO

Oltre all’ammissione ministeriale circa il numero di casi dichiarati, che sarebbe inferiore rispetto alle reali positività presenti sul territorio nazionale per via dei pochi tamponi eseguiti, è giunta anche la conferma della scienza: il professor Domingos Alves, docente presso la facoltà di medicina dell’università di Riberao Preto, ha detto di poter affermare categoricamente che il Brasile si è trasformato nel focolaio principale di trasmissione del virus nel mondo. Prevedo uno scenario estremamente critico fino alla fine del mese di maggio. Anche negli USA c’è una sottostima dei casi effettivi, ma il numero dei contagi non sarebbe superiore a quello del Brasile”, ha asserito Alves, il quale, congiuntamente a una ventina di medici, biologi, economisti e fisici sta dirigendo un portale indipendente che monitora costantemente l’epidemia a livello statale e federale. Il tasso di mortalità in Brasile è ufficialmente dell’8,6%, ma secondo noi è molto più basso e si attesta attorno all’1,1%. Il tasso che vediamo nelle cifre ufficiali tiene conto fondamentalmente solo dei decessi negli ospedali”.

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