Nelle ultime 24 ore sono morte altre 623 persone in Brasile a causa dell’epidemia di coronavirus. Come riferito dal ministero della salute locale, poi confermato dalla mappa della Johns Hopkins University, le vittime si sono portate a quota 29.937 da inizio emergenza, quarto paese al mondo per numero di morti dietro a Stati Uniti, Regno Unito e Italia. Continuando di questa media, però, c’è il serio rischio che a breve i brasiliani superino il Belpaese, tenendo conto del fatto che il numero delle vittime sia quasi quadruplicato nel giro di un mese (il primo maggio erano 6.329). Sale anche il numero di infetti, al momento a quota 526.447, con altri 12.247 contagi registrati in 24 ore. E in Brasile non si riesce ancora a vedere la luce in fondo al tunnel, come specificato da Michael Ryan, direttore delle operazioni di emergenza dell’Organizzazione mondiale della Sanità.
CORONAVIRUS BRASILE, L’OMS: “PICCO NON ANCORA ARRIVATO”
Secondo il dirigente dell’Oms, il picco non è ancora arrivato in America Latina: “Non credo che abbiamo raggiunto l’apice di questa trasmissione – le parole riportate da Agenzia Nova – e non posso dire quando succederà. I paesi devono lavorare sodo per comprendere la portata della trasmissione. Abbiamo avuto risposte diverse – le parole in merito alle reazioni dei vari governi alla pandemia – vediamo buoni esempi di governi che hanno adottato un’ampia strategia, guidata dalla scienza. In altre situazioni, vediamo l’assenza e la debolezza di questo tipo di approccio”. Il presidente Jair Bolsonaro ha spiegato negli scorsi giorni di voler far ripartire il campionato di calcio nazionale, nonostante emergenza, ma dal Vasco da Gama giungono notizie tutt’altro che positive, in quanto sono stati trovati ben 16 calciatori del club positivi al coronavirus. Negli scorsi giorni sono stati effettuati 350 test fra atleti e staff vario, e su 43 sportivi 16 sono risultati positivi, pari al 44% del totale.