L’emergenza coronavirus in Brasile resta altissima. Il computo aggiornato dei dati, come comunicato dalla Johns Hopkins University maps, racconta di 42.720 morti e di 850.514 infetti da inizio pandemia. Il numero delle vittime è cresciuto di altre 892 unità nelle ultime 24 ore, mentre i contagi sono stati 21.704 in più rispetto alla precedente rilevazione. Il Brasile continua ad essere il secondo paese al mondo per vittime e infetti, ma c’è il rischio che a breve possa divenire il primo. Uno studio realizzato dall’università di Washington, ha realizzato una proiezione basandosi sugli ultimi casi/morti, e secondo lo stesso, il gigante del Sud America potrebbe sfondare quota 173mila morti entro la fine del mese di luglio. Nello stesso periodo gli Stati Uniti arriverebbero invece a quota 137mila, lasciando quindi il triste scettro di paese con più morti da covid alla nazione verdeoro.
CORONAVIRUS BRASILE, IL VACCINO DISPONIBILE ENTRO UN ANNO
In Brasile i danni che sta provocando il coronavirus sono evidenti, e basti pensare che il 9 maggio scorso vi erano “solamente” 10mila vittime, che nel giro di un mese si sono trasformate in 39mila (al 9 giugno). Dati che tra l’altro potrebbero rappresentare solo la punta dell’iceberg, in quanto, secondo il quotidiano Folha de Sao Paulo, fra i più autorevoli del Paese, i numeri ufficiali sarebbero solo il 44% dei dati reali, in quanto nel bilancio comunicato giornalmente dal ministero della sanità non vengono conteggiati i morti a cui il test di positività viene fatto dopo il decesso. La luce in fondo al tunnel non sembra ancora intravedersi, ma il governatore dello stato di San Paolo, Joao Doria, ha annunciato nelle scorse ore che entro i primi sei mesi del 2021 dovrebbe essere disponibile il vaccino. E’ stata infatti siglata una collaborazione fra l’Istituto Butantan e la farmaceutica cinese Sinovac Biotech, e il loro vaccino è entrato nella terza fase di sperimentazione scientifica, quella precedente la messa in produzione.