RIO DE JANEIRO – Il ministro della Salute Celso Teich ha dato le dimissioni venerdì 15 maggio. Bolsonaro lo aveva nominato da neanche un mese, dopo aver cacciato il ministro precedente, Henrique Mandetta, perché a favore del distanziamento sociale.

Questa volta il motivo è la clorochina, che Bolsonaro vuole inserire nei protocolli di cura.



Sotto Mandetta le curve degli infettati e dei morti avevano cominciato a calare. Erano un’anomalia positiva, molto più basse addirittura della Germania. Dopo la sua cacciata l’anomalia ha cambiato di segno e le curve puntano di nuovo verso l’alto. Oggi il Brasile è l’unico paese in cui l’epidemia sta accelerando. Un mese fa morivano 160 persone al giorno, settimana scorsa si è arrivati a 880, secondi solo agli Stati Uniti.



Evidentemente insoddisfatto, Bolsonaro ha emesso un’ordinanza in cui include come servizi essenziali parrucchiere e palestre. La magistratura ha chiarito che la competenza su questi temi è dei governatori quindi lui sta facendo pressioni, usando gli aiuti federali come arma.

Ha fatto recentemente uno Zoom con gli industriali di São Paulo. Uno di essi si è dimenticato la telecamera accesa e ha trasmesso la sua doccia in diretta. Bastava questo per fare notizia, ma è stato dimenticato quando Bolsonaro ha cominciato ad attaccare il governatore Doria che sta pensando a un lockdown più stretto a São Paulo, l’epicentro della crisi sanitaria in Brasile. “Un uomo sta decidendo il futuro di San Paolo. Sta decidendo il futuro dell’economia del Brasile. Dovete chiamare il governatore e giocare duro, giocare duro, perché la questione è seria. È guerra”.



In un momento in cui le uniche dimostrazioni di piazza sono quelle che lui organizza, con l’“interferenza” del Parlamento e del potere giudiziario, lui e il suo vice, il generale in pensione Mourão, allertano di possibili rivolte violente se la situazione economica si aggravasse. Più che allerte, però, sembrano inviti.

Nel 2014 Dilma Rousseff, allora presidente, riuscì a creare, da sola e praticamente dal nulla, una crisi economica senza precedenti (il Pil perse l’8% in due anni). Adesso Bolsonaro riesce da solo ad aggravare la crisi sanitaria, non risolvere quella economica e crearne una istituzionale. Che rischi l’impeachment per accuse di interferenza con la Polizia Federale diventa quasi secondario.

Sfuggono le ragioni. Assecondando Mandetta si sarebbe praticamente riassicurato la rielezione. Che interesse può avere se si usa clorochina o aspirina? Perché mettersi in conflitto con tutti gli altri poteri dello Stato?

Un’ipotesi ci sarebbe. Aggravando la tensione a tutti i livelli da qualche parte il sistema scoppierà.

Sarebbe il pretesto per un colpo di Stato. Speriamo sia solo un “buffone”.

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