RIO DE JANEIRO – Sembrava che se lo cercasse. Incontri con i ministri, tour tra gli elettori, presenze alle manifestazioni dei suoi fans, sempre senza maschera e senza preoccupazioni per i contatti.
A lungo andare le leggi della probabilità vincono sempre, e anche Jair Messias Bolsonaro si è preso il Covid. Sabato ha festeggiato l’indipendenza degli Stati Uniti con l’ambasciatore americano (con foto di rito, senza maschera e a pollice alzato), la sera non si è sentito molto bene, la domenica invece si è sentito proprio male. Qualche giorno prima in un live stava criticando i governatori che non avevano ancora liberato il commercio quando ha avuto un eccesso di tosse. Mercoledì via Twitter ha dichiarato di essersi infettato, ma che i polmoni stanno bene.
La malattia ha cambiato Boris Johnson. Non si può dire lo stesso di Bolsonaro, che per l’annuncio si è fatto fotografare al tavolo della colazione e ha poi postato un video mentre prende la clorochina. Per un atleta come lui (parole sue), il Covid è una “influenzetta o un raffreddorino”. Lui dice che è nelle mani di quel cerbero della moglie ma che continuerà a lavorare in home office.
“Forza Covid” è entrato nei trending topics e, con l’usata cortesia, un giornalista della Folha de São Paulo ha augurato la morte del presidente ma la notizia della malattia non ha creato un grande tumulto e non sembra avere conseguenze politiche. Il clima, che fino a poche settimane fa faceva temere addirittura un golpe (non probabile ma possibile), si è calmato. È stato un cambiamento molto rapido, come se qualcuno avesse tirato le orecchie al presidente e al Supremo Tribunale richiamandoli all’ordine. L’evento più importante di questo periodo è stata l’entrata nel governo di un altro generale come ministro dell’Educazione, e la sua uscita immediata quando si è scoperto che aveva mentito nel curriculum. Niente di che, per quello cui ci si era abituati.
L’epidemia, intanto, continua con i suoi mille morti quotidiani, sostenuta dall’espansione all’interno. Gli ospedali non sono intasati e quindi può ripartire il calcio. Il 22 luglio a San Paolo, la Bergamo brasiliana, riprende il campionato dello stato.