Tiene banco anche in Germania il tema della ripresa delle attività sportive e del ritorno in campo per chiudere la stagione della Bundesliga. Se infatti pochi giorni fa il governo ha ufficializzato lo stop agli eventi sportivi fino al 31 agosto, pure pare che per il calcio si possa fare un eccezione, visto che il piano approntato finora parla solo di match a porte chiuse e dunque non più eventi di popolo. Ed ecco che in attesa di nuove sorprese intanto la federazione ha già messo giù un protocollo con le misure da seguire per il rientro in campo (gli allenamenti sono già iniziati da tempo), e a breve potrebbero pure esserci novità pesanti sul calendario, dove pure appare cerchiata in rosso la data del 9 maggio come possibile ripartenza della stagione di Bundesliga.



CORONAVIRUS BUNDESLIGA: POLEMICHE SU TAMPONI E PROTOCOLLO SANITARIO

Vi è dunque grande ottimismo per la ripresa della Bundesliga in tempi stretti: a dare poi nuovi segnali positivi è lo stesso Ministro della salute Jens Spahn che in questi giorni ha dato il suo benestare di massima al rientro in campo, sempre che il protocollo studiato dalla Federazione venga approvato. Il ministro ha dunque sottolineato che “concettualmente le gare a porte chiuse sono certamente di nuovo possibili. È fondamentale ridurre al minimo il rischio di contagio. Per milioni di appassionati tornare a giocare dal 9 maggio, seppur a porte chiuse, sarebbe fare un passo verso la normalità”.



Eppure nel quadro generale vi è qualcosa che stona: benché in Germania si segnino numeri sempre relativamente bassi legati al coronavirus, pure nel protocollo fissato dalla Federazione non viene garantita al massimo la sicurezza dal contagio da Covid 19. Come si riporta il quotidiano tedesco “Süddeutsche Zeitung”, pare che nel protocollo, in caso di riscontrata positività al coronavirus di un giocatore non tutta la squadra dovrà essere messa necessariamente in quarantena. Inoltre non sono poche le polemiche sorte intorno a questo “trattamento privilegiato” concesso al calcio dalla politica, come pure le tante questioni intorno ai tamponi, che dovranno essere effettuati in gran numero e quindi, presumibilmente, si bloccherebbe di conseguenza l’offerta per la popolazione. Pur con questi problemi da risolvere, pure in Germania la voglia di far ripartire il calcio è tanta: staremo a vedere.

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