Il Coronavirus preoccupa anche la Calabria. La Regione ha diramato alcune linee guida per scongiurare possibili casi di contagio. In primis, ha invitato i cittadini calabresi che rientrano dalle regioni del Nord interessate dall’epidemia, oltre che dalle altre aeree internazionali definite a rischio (come la Cina), a comunicare alle Asl il rientro in modo da valutare insieme misure di quarantena attiva volontaria a casa, anche in assenza di sintomi. Ma la Regione Calabria ha raccomandato anche di contattare i numeri utili in caso di necessità. Oltre al noto 1500, anche 0961-883346 (Ospedale Pugliese di Catanzaro, unità malattie infettive) o il 0961-883016 (Ospedale Pugliese di Catanzaro, unità malattie infettive – medico di turno). In caso di sintomi, bisogna evitare di andare al pronto soccorso ma contattare invece il proprio medico, il 112 o appunto il 1500. A tal proposito, la governatrice Jole Santelli ha annunciato di aver proposto la chiusura delle scuole, delle università e la sospensione delle manifestazioni pubbliche.
CORONAVIRUS CALABRIA, ESITI TEST NEGATIVI: PARLA JOLE SANTELLI
La presidente della Regione Calabria Jole Santelli, al termine di un vertice col prefetto di Catanzaro, Francesca Ferrandino, ha fatto il punto sulle misure da approntare per contrastare un’eventuale emergenza Coronavirus. «Abbiamo chiesto misure precauzionali forti», ha dichiarato, precisando che «al momento tutti i casi segnalati e i tamponi che abbiamo effettuato hanno avuto esito negativo». Domani ci sarà un tavolo di emergenza, alla presenza del premier, e sarà decisa una linea comune per tutte le Regioni che non hanno avuto casi conclamati. «Ho spiegato che i provvedimenti assunti in altre Regioni hanno fatto rientrare molte persone in Calabria». Sono attenzionate quelle che arrivano dalla “zona rossa”, cioè gli 11 Comuni che al momento sono sotto restrizioni, oltre a chi arriva da zone come Cina e Corea. «Ho fatto presente direttamente al Ministro Speranza la peculiarità della situazione calabrese che vede un ritorno imponente sul territorio da parte delle persone provenienti da zone a rischio», ha concluso Jole Santelli.